“Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.” Giovanni 14:26
Parlando ai discepoli dell'opera dello Spirito Santo, Gesù infuse in loro la sua gioia e la sua speranza. Egli gioiva per il potente aiuto assicurato alla sua chiesa. Lo Spirito Santo era il più grande dono che potesse chiedere al Padre per il progresso del suo popolo. Lo Spirito era l'agente rigenerante mediante il quale il sacrificio di Gesù diventava efficace. La potenza del male si era rafforzata durante i secoli e gli uomini si sottomettevano pienamente all'influsso di Satana. GDN 514.2
Il peccato poteva essere affrontato e vinto solo tramite la terza persona della divinità, nella pienezza della sua potenza. È lo Spirito che rende effettiva l'opera compiuta dal Redentore del mondo. Attraverso lo Spirito il cuore diventa puro, e grazie a lui il credente partecipa alla natura divina. Lo Spirito concesso da Cristo è una potenza capace di vincere tutte le tendenze al male — quelle ereditate e quelle acquisite — e imprimere il carattere del Salvatore nella sua chiesa. GDN 514.3
Quali erano alcuni dei ruoli del Padre, come descritto nei seguenti passi?
Giovanni 3:16, 17; Giovanni 6:57 Tramite questo dono l’umanità riceve tutti gli altri, quotidianamente il mondo intero riceve benedizioni da Dio. Il sole e la pioggia, ogni foglia, fiore e frutto sono la prova della pazienza e del grande amore di Dio per un mondo ingrato. PV 207.3
Gesù era così pienamente sottomesso alla volontà di Dio, che solo il Padre appariva nella sua vita. GDN 287.5
Giovanni 5:22, 30 - Il mondo è stato affidato a Cristo, e grazie a lui le benedizioni divine si sono riversate sulla stirpe decaduta. Egli era il Redentore prima e dopo la sua incarnazione. Fin da quando il peccato si è diffuso sulla terra c'è stato un Salvatore. GDN 149.2
Giovanni 6:32; Giovanni 14:10, 24 - “Gesù usò il pane come figura per illustrare il potere vitalizzante del Suo Spirito. L'uno sostiene la vita fisica, mentre l'altro soddisfa il cuore e rafforza i poteri morali. Disse: “Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà mai fame; e chi crede in me non avrà mai sete”. 2SP 276.2
Attraverso Gesù c'è una simpatia divina tra Dio e gli esseri umani che, grazie all'obbedienza, sono accettati nell'Amato. Così l'umanità si conforma alla volontà della divinità, adempiendo alle parole: “Se mi amate, osservate i miei comandamenti”. RH 3 maggio 1898, par. 16
Giovanni 6:45 - “Nessuno può venire a me se non lo attira il Padre, che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. È scritto nei profeti: Saranno tutti istruiti da Dio. Ogni uomo che ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me”. Giovanni 6:44, 45. Nessuno andrà a Cristo eccetto coloro che risponderanno all'appello d'amore del Padre. Ma Dio chiama a sé tutti i cuori e solo coloro che resistono a quell'appello si rifiuteranno di andare a Cristo. GDN 286.1
Giovanni 15:16, Giovanni 16:23 - “Quando gli uomini rispondono all'attrazione di Cristo e vedono Gesù come il Sofferente reale sulla croce del Calvario, entrano in unione con Cristo, diventano gli eletti di Dio, non per opere proprie, ma per la grazia di Cristo; perché tutte le loro buone opere sono compiute per la potenza dello Spirito di Dio. Tutto viene da Dio e non da loro stessi. Il Signore ci ha scelti per mezzo del Suo Spirito”. ST 2 maggio 1892, par. 6
Leggi Genesi 3:7-9. In che modo questo rivela la rottura causata dal peccato e cosa significa che fu Dio a cercarli e non viceversa?
Dio non avrebbe mai voluto che Adamo ed Eva sperimentassero il male. Era stato generoso nel donare loro ogni possibile beneficio, e li aveva protetti dalla sofferenza. Tuttavia, essi avevano trasgredito il suo ordine, mangiando il frutto proibito: ora ne avrebbero gustato il sapore per sempre. La conoscenza del male si sarebbe rinnovata ogni giorno della loro vita. Da quel momento, l’umanità sarebbe stata perseguitata dalle tentazioni di Satana. Il lavoro, che nell’Eden costituiva un’occupazione piacevole, sarebbe diventato motivo di ansia e di fatica; la delusione, l’angoscia, la sofferenza e infine la morte avrebbero caratterizzato l’esistenza dell’uomo. PP 44.1
Poiché essa è santa come Dio stesso, in tutto l’universo solo un essere uguale a Dio avrebbe potuto riparare all’errore dell’uomo. Il Cristo si sarebbe assunto la colpa e la vergogna del peccato: esso costituisce un’offesa così grande per un Dio santo, da separare perfino il Padre dal Figlio. Gesù avrebbe conosciuto le estreme profondità della miseria per liberare l’umanità condannata. PP 47.2
Gesù avrebbe rivelato la natura del Padre. Egli “riconciliava con sé il mondo in Cristo...”. 2 Corinzi 5:19. L’uomo era stato così condizionato dal peccato che con le proprie forze non sarebbe mai riuscito a ricostruire un rapporto di armonia con Dio, la cui essenza è integrità e bontà. Ma il Cristo, dopo averlo liberato dalla condanna della legge, avrebbe sostenuto la volontà dell’uomo con la forza che proviene da Dio. I discendenti di Adamo sarebbero potuti diventare ancora una volta “figliuoli di Dio” (1 Giovanni 3:2), attraverso il pentimento nei confronti di Dio e la fede in Cristo. PP 47.4
Quale meravigliosa speranza si vede per noi in questi testi? Giovanni 1:1, 2; Giovanni 5:16-18; Giovanni 6:69; Giovanni 10:10, 30; Giovanni 20:28.
Stupito per la lentezza della loro comprensione, Gesù chiese: “Da tanto tempo sono con voi e tu non m’hai conosciuto, Filippo?” È mai possibile che non siate riusciti a scorgere il Padre nelle opere che ho compiuto tramite lui? Non credete che io sia venuto per rendere testimonianza del Padre? “Chi ha veduto me, ha veduto il Padre; come mai dici tu: Mostraci il Padre?” Giovanni 14:9. Gesù non ha smesso di essere Dio quando si è fatto uomo. Sebbene si sia umiliato rivestendo l’umanità, ha mantenuto sempre la natura divina. Solo il Cristo poteva rappresentare adeguatamente il Padre presso gli uomini e i discepoli avevano avuto il privilegio di contemplare quella rivelazione per tre anni. SU 510.4
“Credetemi che io sono nel Padre e che il Padre è in me; se no, credete a cagion di quelle opere stesse”. Giovanni 14:11. La loro fede poteva fondarsi sulla testimonianza delle opere del Cristo, opere che nessun uomo da solo aveva fatto o avrebbe potuto fare. Le opere di Gesù testimoniavano la sua divinità e rivelavano il Padre. SU 510.5
Che cosa ci insegnano i seguenti testi sulla relazione tra Gesù e il Padre? Giovanni 7:16; Giovanni 8:38; Giovanni 14:10, 23; Giovanni 15:1, 9, 10; Giovanni 16:27, 28; Giovanni 17:3.
“Come Geova, il supremo Sovrano, Dio non poteva comunicare personalmente con gli uomini peccatori, ma amava così tanto il mondo che mandò Gesù nel nostro mondo come rivelazione di Se stesso. “Io e il Padre mio siamo una cosa sola”, dichiarò Cristo. [Giovanni 10:30.] “Nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare”. [Matteo 11:27.] 18LtMs, Ms 124, 1903, par. 2
“E Cristo è anche il rivelatore dei cuori degli uomini. È lo smascheratore del peccato. Da Lui i caratteri di tutti devono essere messi alla prova. A Lui è stato affidato tutto il giudizio, “perché è il Figlio dell'uomo”. [Giovanni 5:27.] 18LtMs, Ms 124, 1903, par. 3
“Prendendo su di Sé l'umanità, Cristo è venuto per essere uno con l'umanità e allo stesso tempo per rivelare il nostro Padre celeste agli esseri umani peccatori. Fu reso in tutto simile ai Suoi fratelli. Si fece carne, proprio come noi. Aveva fame, sete e stanchezza. Fu sostenuto dal cibo e rinfrescato dal sonno. Condivise la sorte degli uomini, eppure era l'irreprensibile Figlio di Dio. Era uno straniero e un viaggiatore sulla terra - nel mondo, ma non del mondo; tentato e provato come gli uomini e le donne di oggi sono tentati e provati, eppure viveva una vita senza macchia e senza macchia di peccato. “Non abbiamo un sommo sacerdote che non possa essere toccato nel sentire le nostre infermità; ma è stato in tutti i punti tentato come noi, pur non avendo peccato”. [Nella Sua forza, uomini e donne possono vivere la vita di purezza e nobiltà che ha vissuto Lui. 18LtMs, Ms 124, 1903, par. 4
“Cristo è venuto per insegnare agli esseri umani ciò che Dio desidera che sappiano. Poco prima del Suo processo e della crocifissione, disse ai Suoi discepoli: “Finora non avete chiesto nulla nel Mio nome; chiedete e vi sarà dato, affinché la vostra gioia sia piena. Queste cose vi ho detto in proverbi, ma viene il momento in cui non vi parlerò più in proverbi, ma vi mostrerò chiaramente il Padre”. [Giovanni 16:24, 25.] 18LtMs, Ms 124, 1903, par. 5
“In quel giorno chiederete nel mio nome; e non vi dico che pregherò il Padre per voi, perché il Padre stesso vi ama, perché voi mi avete amato e avete creduto che sono uscito da Dio. Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; di nuovo, lascio il mondo e vado al Padre. 18LtMs, Ms 124, 1903, par. 6
I Suoi discepoli Gli dissero: “Ecco, ora parli chiaro e non dici proverbi. Ora siamo certi che Tu conosci tutte le cose e non hai bisogno che qualcuno ti chieda; per questo crediamo che sei venuto da Dio”. 18LtMs, Ms 124, 1903, par. 7
Legga Giovanni 1:10-13. Che cosa ci insegna questo testo sull'importanza dello Spirito Santo per la conversione?
“Venne ai suoi, ma i suoi non lo accolsero. Ma a quanti l'hanno ricevuto, ha dato loro il potere di diventare figli di Dio, a coloro che credono nel suo nome.... E la Parola fu fatta carne e venne ad abitare in mezzo a noi, ... piena di grazia e di verità.... E della sua pienezza abbiamo ricevuto tutto, grazia per grazia' (Giovanni 1:11-16). 1SM 310.1
“Coloro che sono adottati nella famiglia di Dio sono trasformati dal Suo Spirito. L'autoindulgenza e l'amore supremo per se stessi vengono cambiati con l'abnegazione e l'amore supremo per Dio. Nessun uomo eredita la santità come diritto di nascita, né può, con qualsiasi metodo possa escogitare, diventare fedele a Dio. “Senza di me”, dice Cristo, ‘non potete fare nulla’ (Giovanni 15:5). La giustizia umana è come “stracci sporchi”. Ma con Dio tutto è possibile. Nella forza del Redentore, l'uomo debole ed errante può diventare più che vincitore sul male che lo assale”. 1SM 310.2
Cosa dicono i seguenti passi sulle attività dello Spirito Santo? Giovanni 3:5-8, Giovanni 6:63, Giovanni 14:26, Giovanni 15:26, Giovanni 16:7-11.
Lo Spirito era già stato nel mondo, e sin dall'inizio dell'opera della redenzione aveva agito nei cuori. Ma finché Gesù rimase sulla terra, i discepoli non desideravano nessun altro aiuto. Solo dopo la partenza del Salvatore sentirono la necessità dello Spirito, e allora lo ricevettero. GDN 512.2
Lo Spirito Santo è il rappresentante di Cristo, privo dei limiti della natura umana. Nella sua umanità Gesù non poteva essere presente in ogni luogo; quindi era bene per i discepoli che egli se ne andasse al Padre e che lo Spirito venisse sulla terra come suo sostituto. Così nessuno avrebbe avuto il vantaggio di un contatto diretto con Cristo. Mediante lo Spirito, il Salvatore sarebbe stato ugualmente accessibile a tutti e più vicino di quando era sulla terra. GDN 512.3
“E chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui”. Versetto 21. Gesù vedeva quello che sarebbe successo ai suoi discepoli: ne seguiva uno condotto al patibolo, un altro sulla croce, un altro esiliato in un'isola sperduta, altri nella persecuzione e nella morte. Li incoraggiò, promettendo loro la sua presenza in occasione di ogni difficoltà. Quella promessa è ancora pienamente valida. Il Signore conosce perfettamente la situazione dei suoi fedeli servitori che per amor suo giacciono in prigione o sono esiliati in isole sperdute, e li conforta con la sua presenza. Quando, per amore della verità, il credente si trova giudicato da un tribunale ingiusto, Gesù è al suo fianco. Le accuse contro i suoi discepoli sono accuse contro Cristo che viene nuovamente condannato nella persona del suo discepolo. Se qualcuno è in carcere, Gesù lo consola con le sue promesse; se qualcuno affronta la morte per amor suo, Gesù gli dice: “Non temere, io sono il primo e l'ultimo, e il vivente. Ero morto, ma ecco sono vivo per i secoli dei secoli, e tengo le chiavi della morte e dell'Ades”. Apocalisse 1:17, 18. La vita offerta in sacrificio per Gesù è preservata per la gloria eterna.GDN 512.4
Leggi Giovanni 17:1-26. Quali parole o frasi in questo capitolo esprimono il desiderio di Gesù per una stretta relazione d'amore tra Lui stesso, il Padre e i Suoi discepoli?
Il Salvatore concluse i suoi insegnamenti con parole traboccanti di speranza. Poi riversò tutto il dolore che gravava sul suo spirito in una preghiera pronunciata in favore dei discepoli. Alzando gli occhi al cielo, disse: “Padre, l'ora è venuta; glorifica tuo Figlio, affinché il Figlio glorifichi te, giacché gli hai data autorità su ogni carne, perché egli dia vita eterna a tutti quelli che tu gli hai dati. Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo”. Giovanni 17:1-3. GDN 522.2
Gesù aveva concluso l'opera che gli era stata affidata. Aveva glorificato Dio sulla terra; aveva manifestato il nome del Padre; aveva riunito coloro che dovevano continuare la sua opera fra gli uomini. GDN 522.3
E disse ancora: “E io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo, ma essi sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, conservali nel tuo nome, quelli che tu mi hai dati, affinché siano uno, come noi... Non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola: che siano tutti uno; e come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anch'essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai mandato... e che li ami come hai amato me”. Versetti 10, 11; 20-23. GDN 522.4
Con queste parole, che manifestano l'impronta dell'autorità divina, Gesù affida al Padre i suoi eletti. Intercede per il suo popolo come Sommo Sacerdote. Il Pastore fedele, raccoglie il suo gregge all'ombra dell'Altissimo, al riparo, in un rifugio sicuro. Lo attende l'ultima battaglia con Satana ed egli si prepara ad affrontarla. GDN 523.1
Il Cristo desidera che nella sua chiesa si eseguano gli ordini del cielo, si attuino i piani del governo divino e regni un’armonia perfetta. In questo modo Egli è glorificato nel suo popolo; per mezzo dei credenti il Sole di giustizia brillerà sul mondo con grande splendore. Gesù ha elargito molti doni alla sua chiesa, affinché dal suo popolo, riscattato e redento, scaturiscano risultati gloriosi. Egli ha accordato benedizioni e doni al suo popolo, perché in esso si manifesti la sua pienezza. Sulla chiesa, rivestita della giustizia del Cristo, Egli ha riversato le ricchezze della sua misericordia, della sua grazia e del suo amore, ricchezze che avranno una manifestazione finale e completa. Gesù considera il suo popolo puro e perfetto come la ricompensa della sua umiliazione e il compimento della sua gloria; è lui, il Cristo, il grande centro dal quale si irradia tutta la gloria. SU 523.1