Il Signore è Risorto

Lezione 13, 3° Trimestre 21-27 Settembre 2024.

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Sabato Pomeriggio, 21 Settembre

Testo Di Memoria:

“Ma egli disse loro: "Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano deposto. “ Marco 16:6


Ma andate a dire ai suoi discepoli ed a Pietro, ch’Egli vi precede in Galilea; quivi lo vedrete”. Tutti i discepoli avevano abbandonato Gesù e tutti furono invitati a incontrarlo ancora. Il Maestro non li aveva rigettati. Quando Maria Maddalena raccontò loro che aveva visto il Signore, ripeté l’invito a recarsi in Galilea. Questo invito fu rivolto per la terza volta. Dopo la visita al Padre, Gesù apparve alle altre donne e disse loro: “Vi saluto! Ed esse, accostatesi, gli strinsero i piedi e l’adorarono. Allora Gesù disse loro: Non temete; andate ad annunziare a’ miei fratelli che vadano in Galilea; là mi vedranno”. Matteo 28:9, 10. SU 608.1

Dopo la sua risurrezione, Gesù volle innanzi tutto assicurare i discepoli che il suo amore e la sua premura per loro non erano mutati. Egli apparve loro più volte per convincerli che era il loro Salvatore vivente, che aveva infranto i legami della morte e non poteva più essere trattenuto dal sepolcro, e per rivelare loro che li amava con lo stesso affetto di quando era il loro amato Maestro. Egli avrebbe rinsaldato sempre più questi legami, e fece annunciare ai suoi fratelli che lo avrebbero incontrato in Galilea. SU 608.2

Domenica 22 Settembre

Gioire nella Risurrezione


Leggi Marco 15:42-16:6. Che cosa accadde qui e perché questa storia è così importante per la narrazione della resurrezione?

“Il sabato era passato e Maria Maddalena venne di buon mattino, quando era ancora buio, al sepolcro. Altre donne dovevano incontrarla lì, ma Maria fu la prima ad arrivare al sepolcro. Avevano preparato le spezie dolci per ungere il corpo del loro Signore. Le donne furono molto terrorizzate e seppellirono il viso nella terra, perché la vista degli angeli era più di quanto potessero sopportare. Gli angeli furono costretti a nascondere la loro gloria in modo ancora più deciso prima di poter conversare con le donne. Le donne tremarono di paura. Gli angeli dissero: “Non temete, perché so che cercate Gesù che è stato crocifisso. Egli non è qui, perché è risorto, come ha detto. Venite, vedete il luogo dove giaceva il Signore”. [Matteo 28:5, 6.] 12LtMs, Ms 115, 1897, par. 3

Quando Maria trovò la pietra rotolata via dalla porta del sepolcro, “corse e venne da Simon Pietro e dall'altro discepolo, che Gesù amava, e disse loro: ‘Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno deposto’. Pietro, dunque, e l'altro discepolo, uscirono e si avvicinarono al sepolcro. Egli si chinò e, guardando dentro, vide i panni di lino stesi; ma non entrò. Allora Simon Pietro lo seguì ed entrò nel sepolcro, vide i panni di lino stesi e il tovagliolo che era intorno al suo capo, che non giaceva con i panni di lino, ma era avvolto insieme in un luogo a sé stante. Allora entrò anche l'altro discepolo, che si avvicinò per primo al sepolcro, e vide e credette. Perché non conoscevano ancora la Scrittura, ....”. [Giovanni 20:2, 3, 5-9.] “Tu non lascerai l'anima mia nell'inferno; e non permetterai che il tuo Santo veda la corruzione”. [Salmo 16:10.] “Ma Dio riscatterà l'anima mia dal potere della tomba, perché mi accoglierà”. [Salmo 49:15.]” 12LtMs, Ms 115, 1897, par. 4

Leggi Colossesi 2:10-12. Qual è il memoriale del Nuovo Testamento della risurrezione di Gesù?

“Cristo riposò nel sepolcro il giorno di sabato e, quando gli esseri sacri del cielo e della terra si svegliarono la mattina del primo giorno della settimana, Egli risuscitò dalla tomba per rinnovare la Sua opera di insegnamento ai Suoi discepoli. Ma questo fatto non consacra il primo giorno della settimana e lo rende un sabato. Gesù, prima della Sua morte, stabilì un memoriale della rottura del Suo corpo e del versamento del Suo sangue per i peccati del mondo, nell'ordinanza della Cena del Signore, dicendo: “Poiché ogni volta che mangiate questo pane e bevete questo calice, voi rappresentate la morte del Signore finché Egli venga”. 1 Corinzi 11:26. Il credente pentito, che compie i passi necessari per la conversione, commemora nel suo battesimo la morte, la sepoltura e la risurrezione di Cristo. Scende nell'acqua a somiglianza della morte e della sepoltura di Cristo, e viene risuscitato dall'acqua a somiglianza della Sua risurrezione... per vivere una nuova vita in Cristo Gesù.90 FLB 303.2

“La schiera angelica era piena di stupore nel vedere le sofferenze e la morte del Re della gloria. Ma... non si meravigliarono che il Signore della vita e della gloria... rompesse le catene della morte e uscisse dalla Sua casa di prigione, come un trionfatore. Pertanto, se uno di questi eventi deve essere commemorato da un giorno di riposo, è la crocifissione. Ma ho visto che nessuno di questi eventi è stato concepito per alterare o abrogare la Legge di Dio; al contrario, essi danno la prova più forte della sua immutabilità.... FLB 303.3

“Il sabato fu istituito nell'Eden prima della caduta e fu osservato da Adamo ed Eva e da tutta la schiera celeste. Dio si riposò il settimo giorno, lo benedisse e lo santificò. Ho visto che il Sabato non sarà mai abolito, ma che i santi redenti e tutta la schiera angelica lo osserveranno in onore del grande Creatore per tutta l'eternità.91 FLB 303.4”

Lunedì, 23 settembre

La pietra è stata rotolata via


Leggi Marco 16:1-8 e 1 Corinzi 15:1-8. Che cosa hanno in comune questi passaggi?

Le donne che si erano trattenute accanto alla croce del Cristo, attesero impazienti la fine del sabato. Il primo giorno della settimana, molto presto, s’incamminarono verso la tomba portando con sé gli aromi preziosi per ungere il corpo del Salvatore. L’idea della risurrezione non sfiorava neppure la loro mente. Le loro speranze erano svanite e la notte era scesa nei loro cuori. Lungo il cammino parlavano delle opere di misericordia del Cristo e delle sue parole di consolazione, ma non si ricordavano che aveva detto: “Io vi vedrò di nuovo”. Giovanni 16:22. SU 605.1

Ignorando ciò che accadeva in quel momento, si chiedevano: “Chi ci rotolerà la pietra dall’apertura del sepolcro?” Sapevano che non sarebbero riuscite a farlo da sole, ma continuarono la loro strada. All’improvviso, in cielo brillò una luce più fulgida di quella del sole nascente, la terra tremò, ed esse videro la pietra rotolata e il sepolcro vuoto. SU 605.2

Le donne non erano giunte al sepolcro provenendo tutte dalla stessa direzione. Maria Maddalena arrivò per prima, e avendo visto che la pietra era stata rotolata, si allontanò di corsa per avvertire i discepoli. Nel frattempo sopraggiunsero le altre donne. Una luce illuminava la tomba, ma il corpo di Gesù non c’era più. Mentre erano lì immobili per lo stupore, improvvisamente si resero conto di non essere sole. Un giovane, vestito di abiti bianchi e splendenti sedeva sulla pietra: era l’angelo che l’aveva fatta rotolare. Aveva assunto un aspetto umano per non suscitare timore; una luce divina risplendeva ancora intorno a lui, e le donne si spaventarono. Si voltarono per fuggire, ma le parole dell’angelo le fecero fermare: “Voi, non temete; perché io so che cercate Gesù, che è stato crocifisso. Egli non è qui, poiché è risuscitato come avea detto; venite a vedere il luogo dove giaceva. E andate presto a dire a’ suoi discepoli: Egli è risuscitato da’ morti”. Matteo 28:5-7. Le donne guardarono nuovamente il sepolcro e udirono ancora una volta quel meraviglioso annuncio. Un altro angelo, in forma umana era lì, e disse loro: “Perché cercate il vivente fra i morti? Egli non è qui, ma è risuscitato; ricordatevi com’Egli vi parlò quand’era ancora in Galilea, dicendo che il Figliuol dell’uomo doveva esser dato nelle mani d’uomini peccatori ed esser crocifisso, e il terzo giorno risuscitare”. Luca 24:5-7. SU 605.3

Martedì 24 Settembre

Le donne presso il sepolcro


Leggi Marco 16:1-8. Che cosa accadde e come risposero per la prima volta le donne?

“Egli è risorto! Egli è risorto! Le donne non si stancavano di ripetere quelle parole. Non c’era più bisogno di aromi e unguenti. Il Salvatore non era morto, era vivo. Allora si ricordarono che quando Gesù aveva parlato della sua morte, aveva anche citato la sua risurrezione. Che giorno stupendo per il mondo! Le donne si allontanarono dal sepolcro “con spavento ed allegrezza grande, corsero ad annunziar la cosa a’ suoi discepoli”. Matteo 28:8. SU 606.1

Maria non aveva udito quello splendido annuncio. Era andata da Pietro e da Giovanni con questo triste messaggio: “Han tolto il Signore dal sepolcro, e non sappiamo dove l’abbiano posto”. Giovanni 20:2. I due apostoli accorsero al sepolcro e trovarono che le cose stavano come Maria aveva detto. Videro le lenzuola e i panni, ma il loro Signore non c’era più. Anche quella era una prova della sua risurrezione: i panni non erano in disordine, ma ognuno al suo posto, piegati con cura. Giovanni “vide, e credette”. Giovanni 20:8. Egli non comprendeva ancora quello che le Scritture dicevano sulla risurrezione del Cristo, ma si ricordò delle parole con cui Gesù aveva annunciato la sua risurrezione. SU 606.2

Era stato Gesù stesso a riporre i panni con tanta cura. Quando l’angelo potente si era avvicinato alla tomba, c’era ancora l’altro angelo che con la sua schiera aveva vegliato sul corpo del Signore. L’angelo sceso dal cielo rotolò la pietra, mentre l’altro entrò nella tomba e tolse le bende dal corpo del Signore. Il Salvatore con le sue stesse mani le raccolse e le mise al loro posto. Per colui che guida le stelle e gli atomi, nulla è privo di importanza. L’ordine e la perfezione caratterizzano tutta la sua opera. SU 606.3

Mercoledì 25 Settembre

L’apparizione a Maria e agli altri


Leggi Marco 16:9-20. Che cosa aggiungono questi versetti alla storia della resurrezione?

Maria aveva seguito Giovanni e Pietro alla tomba e vi era rimasta anche quando essi ritornarono a Gerusalemme. Una grave tristezza pesava sul suo cuore mentre guardava la tomba vuota: avvicinatasi, scorse due angeli, uno al capo e l’altro ai piedi del luogo dove Gesù era stato posto. Questi le chiesero: “Donna, perché piangi?” Maria rispose: “Perché han tolto il mio Signore, e non so dove l’abbiano posto”. Poi si allontanò per cercare qualcuno che potesse dirle che cosa era accaduto al corpo di Gesù. Udì allora un’altra voce: “Donna, perché piangi? Chi cerchi?” Con gli occhi velati di lacrime Maria intravide la forma di un uomo e, pensando che fosse il giardiniere, gli chiese: “Signore, se tu l’hai portato via, dimmi dove l’hai posto, e io lo prenderò”. Giovanni 20:13-15. Se quella tomba era stata considerata troppo onorevole per Gesù, ella gli avrebbe procurato un altro posto. Vi era un sepolcro che la stessa voce del Cristo aveva vuotato: quello dove Lazzaro aveva riposato. Non poteva seppellirvi il suo Maestro? Per Maria era un motivo di grande consolazione occuparsi del corpo del suo prezioso Salvatore. Gesù con la sua voce familiare, le disse: “Maria”. Ella si rese subito conto che chi le parlava non era un estraneo. Si girò e si ritrovò davanti al Cristo vivente. Per la gioia si dimenticò che era stato crocifisso; si gettò verso di lui per abbracciarne i piedi, ed esclamò: “Rabbunì!” Ma il Cristo alzò la mano e le disse: “Non mi toccare, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli, e di’ loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, all’Iddio mio e Iddio vostro”. Giovanni 20:16, 17. E Maria andò a portare ai discepoli questa buona notizia. SU 606.4

Che cosa accadde in Marco 16:14 che non avrebbe senso se questa storia fosse una montatura?

Questo appuntamento così preciso ricordò ai discepoli le parole con cui il Cristo aveva annunciato loro la sua risurrezione. Ma non potevano ancora essere pienamente felici a causa del dubbio e delle perplessità che li tormentavano. Non riuscivano a credere neppure alle donne che dicevano di aver visto il Signore. Pensavano che fossero vittime di un’allucinazione. Sembrava che le difficoltà si fossero moltiplicate. Il sesto giorno della settimana era morto il loro Salvatore; il primo giorno della settimana successiva il suo corpo era sparito, ed essi erano stati accusati di averlo sottratto per ingannare il popolo. Pensavano di non poter modificare la falsa opinione che si diffondeva sul loro conto. Temevano l’odio dei sacerdoti e la collera del popolo e desideravano la presenza di Gesù che li aveva aiutati in ogni difficoltà. SU 608.3

Spesso ripetevano: “Noi speravamo che fosse lui che avrebbe riscattato Israele”. Luca 24:21. Soli e tristi, ricordavano le sue parole: “Poiché se fan queste cose al legno verde, che sarà egli fatto al secco?” Luca 23:31. Allora si riunirono in quella stanza al piano superiore in cui avevano celebrato la Cena; chiusero e sbarrarono le porte, temendo di subire lo stesso destino del loro amato Maestro. SU 608.4

E dire che per tutto quel tempo avrebbero potuto rallegrarsi, perché avevano un Salvatore risorto! Nel giardino Maria piangeva, mentre Gesù le era accanto. I suoi occhi erano così velati di lacrime che non riusciva a riconoscerlo. Il cuore dei discepoli era così pieno di dolore che non credevano al messaggio dell’angelo e alle parole del Cristo stesso. SU 609.1

Giovedì 26 Settembre

Andate in tutto il mondo


Leggi Marco 16:14-20. Che cosa disse Gesù ai Suoi discepoli quando apparve loro e che cosa significano queste parole per noi oggi?

I due discepoli entrarono a Gerusalemme attraverso la porta orientale che, in occasione delle feste, rimaneva aperta la notte. Le abitazioni erano immerse nell’oscurità e nel silenzio, e i pellegrini percorsero le strade strette alla luce della luna nascente. Si recarono verso la casa dove Gesù aveva trascorso l’ultima sera, prima della morte. Sapevano che, nonostante fosse tardi, vi avrebbero trovato gli altri discepoli; questi ultimi non sarebbero andati a dormire prima di essersi accertati di ciò che era successo al corpo del loro Signore. La porta della casa era scrupolosamente sbarrata. Bussarono, ma nessuno rispose. Tutto taceva. Dissero i loro nomi, e allora la porta si aprì lentamente. Entrarono, e insieme con loro entrò qualcuno, invisibile. La porta fu subito richiusa per paura delle spie. SU 614.1

Trovarono i discepoli molto eccitati; lodavano e ringraziavano Dio dicendo: “Il Signore è veramente risuscitato ed è apparso a Simone”. Luca 24:34. I due pellegrini, ancora ansimanti per la corsa che avevano fatto, raccontarono la storia meravigliosa del loro incontro con Gesù. Appena tacquero, mentre alcuni esprimevano i loro dubbi perché il racconto era troppo bello per essere vero, un’altra persona apparve loro. Tutti gli occhi si volsero verso quello straniero. Nessuno aveva bussato alla porta per farsi aprire; non si era udito nessun rumore di passi. I discepoli trasalirono di spavento. Allora udirono una voce che non poteva essere che quella del loro Maestro. Dalle sue labbra uscirono queste parole chiare e distinte: “Pace a voi!” SU 614.2

“Ma essi, smarriti e impauriti, pensavano di vedere uno spirito. Ed Egli disse loro: Perché siete turbati? E perché vi sorgono in cuore tali pensieri? Guardate le mie mani ed i miei piedi, perché son ben io; palpatemi e guardate; perché uno spirito non ha carne e ossa come vedete che ho io. E detto questo, mostrò loro le mani e i piedi”. Luca 24:36-40. SU 614.3

Rivedendo i discepoli, Gesù ricordò le parole pronunciate prima della sua morte, secondo cui si sarebbe adempiuto tutto ciò che di lui era stato scritto nella legge di Mosè, nei profeti e nei salmi. “Allora aprì loro la mente per intendere le Scritture, e disse loro: Così è scritto, che il Cristo soffrirebbe, e risusciterebbe dai morti il terzo giorno, e che nel suo nome si predicherebbe ravvedimento e remission dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme. Or voi siete testimoni di queste cose”. Luca 24:45-48. I discepoli cominciavano a comprendere la natura e l’ampiezza della loro missione. Dovevano annunciare al mondo le meravigliose verità del Cristo. Dovevano testimoniare e far conoscere il loro Maestro, la sua morte, la sua risurrezione, le profezie che avevano preannunciato questi eventi, la sacralità della legge di Dio, i misteri del piano della salvezza e la potenza del Cristo per la remissione dei peccati. Dovevano annunciare il Vangelo della pace e della salvezza che si può ottenere solo tramite la potenza del Salvatore. SU 615.3

“E detto questo, soffiò su loro e disse: Ricevete lo Spirito Santo. A chi rimetterete i peccati, saranno rimessi; a chi li riterrete, saranno ritenuti”. Giovanni 20:22, 23. Lo Spirito Santo non si era ancora manifestato nella sua pienezza, perché il Cristo non era stato ancora glorificato. L’effusione più abbondante dello Spirito si verificò solo dopo l’ascensione del Cristo. Finché i discepoli non l’avessero ricevuto, non avrebbero potuto predicare il Vangelo al mondo. Ma in quel momento il Cristo alitò sui discepoli il suo Spirito per permettere loro di adempiere le funzioni ufficiali nella chiesa. Siccome affidava loro un compito sacro, desiderava imprimere bene nella loro mente il pensiero che quest’opera non poteva essere compiuta senza l’aiuto dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo è il soffio della vita spirituale nell’animo. La trasmissione dello Spirito è la trasmissione della vita del Cristo. Colui che lo riceve entra in possesso degli attributi del Cristo. Solo coloro che sono istruiti da Dio, coloro in cui lo Spirito opera e che manifestano nella propria vita il Cristo, sono degni di rappresentare la chiesa ed esercitare un ministero in suo favore. SU 615.4

“A chi rimetterete i peccati” il Cristo disse “saranno rimessi; a chi li riterrete, saranno ritenuti”. Con queste parole nessuno deve credersi autorizzato a giudicare i propri simili. Nel sermone sulla montagna Gesù ha proibito di farlo. Solo Dio può perdonare i peccati. Ma Gesù conferisce alla chiesa, come organizzazione, un’autorità nei confronti dei singoli membri. La chiesa ha il dovere di rimproverare, istruire e, se possibile, risollevare coloro che cadono nel peccato. Il Signore dice: “Predica la Parola, insisti a tempo e fuor di tempo, riprendi, sgrida, esorta con grande pazienza e sempre istruendo”. 2 Timoteo 4:2. Trattate con dolcezza ogni persona che sbaglia, avvertite ogni anima che è in pericolo, non permettete che nessuno si inganni, chiamate il peccato con il suo vero nome, ripetete quello che Dio ha detto dei bugiardi, di coloro che trasgrediscono il sabato, che rubano, che sono idolatri o commettono altri peccati. “Circa le quali io vi prevengo, come anche v’ho già prevenuti, che quelli che fanno tali cose non erederanno il regno di Dio”. Galati 5:21. Se queste persone persistono nel peccato, il giudizio che avrete comunicato loro sulla base della Parola di Dio, sarà convalidato in cielo. Peccando, quegli uomini rinnegano il Cristo. Se la chiesa approvasse questo comportamento, disonorerebbe il suo Signore. Essa deve dire del peccato ciò che Dio stesso ha detto. Se vuole che la sua azione sia convalidata in cielo, deve considerare il peccato conformandosi alle direttive divine. Colui che disprezza l’autorità della chiesa disprezza l’autorità del Cristo stesso. SU 616.1

Venerdì, 27 Settembre

Approfondimento

La notte del primo giorno della settimana stava per concludersi. Era l’ora più buia, quella che precede l’alba. Gesù era prigioniero nella sua tomba angusta; la grande pietra era ancora al suo posto e il suggello romano era intatto; i soldati romani vegliavano. Erano presenti anche schiere invisibili di angeli malvagi. Il principe delle tenebre, insieme con il suo esercito apostata, avrebbe voluto trattenere per sempre il Figlio di Dio nella tomba suggellata. Ma anche una schiera divina circondava il sepolcro; quegli angeli, eccelsi in potenza, custodivano la tomba ed erano ansiosi di salutare il Principe della vita. SU 599.1

“Ed ecco si fece un gran terremoto; perché un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra, e vi sedette sopra”. Matteo 28:2. Quell’angelo aveva lasciato il cielo rivestito dell’armatura di Dio. I raggi splendenti della gloria di Dio lo precedevano e illuminavano il suo sentiero. “Il suo aspetto era come di folgore; e la sua veste, bianca come neve. E per lo spavento che n’ebbero, le guardie tremarono e rimasero come morte”. Matteo 28:3, 4. SU 599.2

Sacerdoti e capi d’Israele, dov’è la potenza del vostro corpo di guardia? Quei soldati valorosi che non hanno mai temuto la potenza umana sono prigionieri, catturati senza spade e senza lance. Essi vedono un volto che non è quello di un guerriero mortale, ma dell’essere più potente dell’esercito del Signore. È l’angelo che occupa il posto di Satana dopo la sua caduta. È l’angelo che sulle colline di Betlemme ha annunciato la nascita del Cristo. Al suo avvicinarsi la terra trema, i demoni fuggono; e mentre egli fa rotolare la pietra, sembra che il cielo sia sceso sulla terra. I soldati lo scorgono mentre rimuove la pietra come se fosse un ciottolo e odono il suo grido: “Figlio di Dio, vieni fuori. Tuo Padre ti chiama”. Vedono Gesù uscire dal sepolcro aperto e sentono che proclama: “Io son la risurrezione e la vita”. Giovanni 11:25. Mentre esce nella maestà e nella gloria, gli angeli divini si prostrano in adorazione davanti al Redentore, e lo salutano con canti di lode. SU 599.3

Un terremoto aveva indicato l’ora della morte del Cristo, e un altro terremoto ne segnalò il momento del trionfo. Colui che aveva vinto la morte e il sepolcro uscì dalla tomba come un conquistatore, tra il sussultare della terra, il bagliore dei lampi e lo scoppio dei fulmini. Quando verrà la seconda volta, scuoterà “non solo la terra, ma anche il cielo” (Ebrei 12:26); “La terra barcollerà come un ebbro, vacillerà come una capanna” (Isaia 24:20); “I cieli sono arrotolati come un libro” (Isaia 34:4); “Gli elementi infiammati si dissolveranno, e la terra e le opere che sono in essa saranno arse” (2 Pietro 3:10); “Ma l’Eterno sarà un rifugio per il suo popolo, una fortezza per i figliuoli di Israele”. Gioele 3:16. SU 599.4

Al momento della morte di Gesù, i soldati avevano visto la terra avvolta dalle tenebre di mezzanotte; al momento della risurrezione videro lo splendore degli angeli illuminare la notte e udirono gli esseri del cielo cantare con gioia trionfante: “Tu sei il vincitore di Satana e delle potenze delle tenebre. Tu hai sommerso la morte nella vittoria!” SU 600.1

Il Cristo uscì dalla tomba glorificato e i soldati romani lo videro. I loro occhi si fissarono sul volto di colui che, poco prima, avevano beffeggiato e deriso, e in quell’Essere glorificato riconobbero il prigioniero che avevano visto nell’aula del tribunale e sul cui capo avevano posto una corona di spine. Era colui che non aveva reagito davanti a Pilato e a Erode e il cui corpo era stato lacerato dalle frustate; era colui che era stato inchiodato sulla croce, di fronte al quale i sacerdoti e i capi, pieni di superbia, avevano detto: “Ha salvato altri e non può salvar se stesso!” Matteo 27:42. Era colui che era stato deposto nel sepolcro nuovo di Giuseppe. Il cielo aveva liberato quel prigioniero. Neppure delle montagne accumulate sul suo sepolcro avrebbero potuto impedirgli di uscirne. SU 600.2

Alla vista degli angeli e del Salvatore risorto, i soldati romani erano caduti come morti. Si rialzarono quando il corteo divino era ormai scomparso, e uscirono tremanti dal giardino. Barcollando come ubriachi, si diressero verso la città e raccontarono il fatto straordinario a tutti quelli che incontrarono. Stavano dirigendosi da Pilato, quando le autorità ebraiche, i sacerdoti e i capi, alle cui orecchie era già giunta la notizia, li chiamarono in loro presenza. SU 600.3

Quei soldati avevano uno strano aspetto. Tremanti e pallidi di terrore, affermarono la risurrezione di Gesù. I soldati raccontarono tutto quello che avevano visto; non avevano avuto tempo di pensare a qualcosa di diverso dalla verità. Con voce accorata dissero che colui che era stato crocifisso era il Figlio di Dio, e che avevano udito un angelo dichiarare che Egli era la Maestà del cielo, il Re della gloria. SU 600.4

I volti dei sacerdoti si fecero bianchi come cadaveri. Caiafa cercò di parlare, le sue labbra si mossero, ma senza emettere nessun suono. I soldati stavano per lasciare l’aula del consiglio, quando una voce li fece fermare. Caiafa finalmente era riuscito a parlare. Disse: “Aspettate, aspettate. Non raccontate a nessuno ciò che avete visto”. SU 600.5

Fu imposto ai soldati di fornire un rapporto falso. I sacerdoti dettero loro questo suggerimento. Voi direte: “I suoi discepoli vennero di notte e lo rubarono mentre dormivamo”. Matteo 28:13. Ma i sacerdoti non si accorsero di cadere in una grave contraddizione. Come potevano, infatti, i soldati dire che i discepoli avevano rubato il corpo mentre essi dormivano? Se stavano dormendo, come potevano saperlo? E se fosse stato provato che i discepoli avevano trafugato il corpo del Cristo, non sarebbero stati i sacerdoti i primi a condannare le sentinelle? Se esse si fossero addormentate accanto al sepolcro, non sarebbero stati i sacerdoti stessi ad accusarle di fronte a Pilato? SU 601.1

I soldati non volevano accusarsi di essersi addormentati al posto di guardia, tanto più che questa era una colpa passibile di morte. Dovevano forse dare una falsa testimonianza, ingannando il popolo e mettendo a repentaglio la propria vita? Non avevano assolto il loro compito vigilando ininterrottamente? Come avrebbero potuto giurare il falso per amore del denaro? SU 601.2

Per mettere a tacere la testimonianza di cui avevano paura, i sacerdoti dettero loro la garanzia dell’impunità, dicendo che nemmeno Pilato avrebbe certo voluto la diffusione di un rapporto simile. I soldati romani si fecero corrompere dal denaro. Si erano presentati ai sacerdoti con uno straordinario messaggio di verità; se ne andarono con un gruzzolo di denaro e un rapporto bugiardo, inventato dai sacerdoti. SU 601.3

Nel frattempo, era giunta alle orecchie di Pilato la notizia della risurrezione di Gesù. Sebbene fosse responsabile della sua crocifissione, aveva trattato la questione con un certo distacco. Nonostante avesse condannato il Salvatore contro la propria volontà e provando per lui pietà, non aveva ancora maturato un vero pentimento. SU 601.4