Testimoni di Cristo in quanto Messia

Lezione 4,4° trimestre 19-25 Ottobre 2024

img rest_in_christ
Condividi questa lezione
Download PDF

Sabato pomeriggio, 19 Ottobre

Testo della memoria:

“Gli rispose Gesù: "In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio". Giovanni 3:3


I discepoli già da un po’ di tempo partecipavano direttamente al ministero di Gesù. Giovanni e Giacomo, Andrea e Pietro, Filippo, Natanaele e Matteo, erano uniti a lui più degli altri e avevano assistito a molti suoi miracoli. Pietro, Giacomo e Giovanni gli erano stati più vicini, avevano visto i suoi miracoli e udito i suoi insegnamenti. Giovanni era più legato a Gesù, tanto che fu chiamato il discepolo che Gesù amava. Il Salvatore amava tutti i discepoli, ma Giovanni corrispose più degli altri all’amore del Maestro. Essendo più giovane, apriva con fiducia infantile il suo cuore a Gesù. Così si stabilì tra lui e il Maestro un legame di affetto più profondo e il Salvatore si servì di Giovanni per comunicare agli uomini i suoi insegnamenti più importanti. SU 211.4

Domenica 20 Ottobre

La testimonianza di Giovanni il Battista


Leggi Giovanni 1:19-23. Come spiegò Giovanni Battista il suo ministero e la sua missione?

“In un'occasione i governanti ebrei inviarono dei messaggeri a Giovanni Battista per chiedergli: “Chi sei?”. Giovanni “confessò e non negò, ma confessò: ‘Io non sono il Cristo’. E gli chiesero: “E allora? Sei tu Elia? Ed egli rispose: “Non lo sono. Sei tu quel profeta? Ed egli rispose: “No”. Allora gli dissero: “Chi sei? Per poter rispondere a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso? Egli rispose: “Io sono la voce di uno che grida nel deserto: ‘Raddrizzate la via del Signore’, come disse il profeta Esaia”. RH 28 novembre 1907, par. 1

“Se le menti dei suoi uditori fossero state attente a riconoscere la verità spirituale, avrebbero discernuto il significato delle parole di Giovanni. Si faceva riferimento a un'usanza prevalente in quei Paesi orientali. Quando un monarca stava per intraprendere un viaggio, venivano mandati degli uomini davanti a lui per eliminare le ostruzioni dalla strada, affinché il re potesse viaggiare in sicurezza e senza ostacoli. Io sono la voce di uno che grida nel deserto“, dichiarò Giovanni, ‘Raddrizzate la via del Signore’”. RH 28 novembre 1907, par. 2

Leggi Isaia 40, 1-5 e Giovanni 1, 23. Come usa Giovanni questi versetti? Come utilizza Giovanni questi versetti?

Negli ultimi secoli della storia d’Israele, prima della venuta di Cristo, questa profezia annunciava chiaramente la venuta del Messia. Cfr. Isaia 49:6; 40:5. È di questa luce degli uomini che Giovanni Battista testimoniò coraggiosamente quando dichiarò: “...Io sono la voce di uno che grida nel deserto: spianate la strada per il Signore. Così ha detto il profeta Isaia”. Giovanni 1:22. PR 350.1

Lunedì 21 Ottobre

L'Agnello di Dio


Leggi Giovanni 1:29-37. Quale annuncio fa Giovanni Battista su Gesù? Quale immagine usa per raffigurarlo e perché è così significativa per capire chi era Gesù e quale sarebbe stata la sua missione?

Quando, al battesimo, Gesù fu definito da Giovanni come l'Agnello di Dio, una luce nuova si riversò sull'opera del Messia. Il profeta pensava alle parole di Isaia: “Come l'agnello condotto al mattatoio”. Isaia 53:7. Durante le settimane seguenti, Giovanni studiò con interesse rinnovato le profezie e il sistema dei sacrifici. Non arrivò a distinguere nettamente le due fasi dell'opera di Cristo — quella dell'umiliazione nel sacrificio e l'altra regale della conquista — ma vide che la sua venuta aveva un significato più profondo di quello indicato dai sacerdoti del popolo. Scorgendo Gesù in mezzo alla folla, di ritorno dal deserto, lo guardò con fiducia, in attesa che desse al popolo un segno del suo vero carattere. Con impazienza attendeva che il Salvatore facesse conoscere la sua missione, ma nessuna parola venne pronunciata, nessun segno venne dato. Gesù non rispose alla proclamazione del Battista e, mescolato tra i discepoli di Giovanni, non fece conoscere la sua missione speciale né fece nulla per mettersi in evidenza. GDN 91.3

Leggi Marco 10:45, Romani 5:6 e 1 Pietro 2:24. In che modo questi versetti ci aiutano a comprendere il ruolo di Gesù come “Agnello di Dio”?

I servi furono ammoniti a rimanere soggetti ai loro padroni “con ogni timore... ai buoni e moderati, ma anche a quelli che son difficili. Poiché questo è accettevole: — spiegò l’apostolo — se alcuno, per motivo di coscienza davanti a Dio, sopporta afflizioni, patendo ingiustamente. Infatti, che vanto c’è se, peccando ed essendo malmenati, voi sopportate pazientemente? Ma se facendo il bene, eppur patendo, voi sopportate pazientemente, questa è cosa grata a Dio. Perché a questo siete stati chiamati: poiché anche Cristo ha patito per voi, lasciandovi un esempio, onde seguiate le sue orme; egli, che non commise peccato, e nella cui bocca non fu trovata alcuna frode; che, oltraggiato, non rendeva gli oltraggi; che, soffrendo, non minacciava, ma si rimetteva nelle mani di Colui che giudica giustamente; egli, che ha portato egli stesso i nostri peccati nel suo corpo, sul legno, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia, e mediante le cui lividure siete stati sanati. Poiché eravate erranti come pecore; ma ora siete tornati al Pastore e Vescovo delle anime vostre”. 1 Pietro 2:18-25 (Luzzi). UVI 327.2

Martedì 22 ottobre

I due discepoli di Giovanni


Leggi Giovanni 1:35-39. Che cosa fecero questi due discepoli dopo aver ascoltato la testimonianza di Giovanni su Gesù?

“Di nuovo, il giorno dopo, Giovanni si fermò con due dei suoi discepoli e, guardando Gesù mentre camminava, disse: “Ecco l'Agnello di Dio!”. I due discepoli lo sentirono parlare e seguirono Gesù. Allora Gesù si voltò, li vide che li seguivano e disse loro: “Che cosa cercate? I discepoli confessarono che cercavano Cristo e che desideravano conoscerlo ed essere istruiti da lui nella sua casa. I due discepoli rimasero affascinati dalle lezioni di Cristo, profondamente impressionanti, ma semplici e pratiche. I loro cuori non si erano mai commossi tanto. Andrea, fratello di Simon Pietro, era uno di questi discepoli. Era interessato ai suoi amici e parenti ed era ansioso che anche loro vedessero Cristo e ascoltassero le sue preziose lezioni. Andrea andò alla ricerca di suo fratello Simone e affermò con sicurezza di aver trovato Cristo, il Messia, il Salvatore del mondo. Portò il fratello da Gesù e, appena Gesù lo guardò, disse: “Tu sei Simone, figlio di Jona; sarai chiamato Cefa, che per interpretazione significa pietra”. Il giorno dopo Cristo scelse un altro discepolo, Filippo, e gli disse di seguirlo. Filippo credeva pienamente che Cristo fosse il Messia e cominciò a cercare altre persone per portarle ad ascoltare gli insegnamenti di Cristo, che lo avevano tanto affascinato. Filippo trovò Natanaele. Era uno di quelli che avevano sentito Giovanni proclamare: “Ecco l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”. Egli si sentì profondamente convinto e si ritirò in un boschetto, nascosto a ogni occhio umano, e lì meditò sull'annuncio di Giovanni, richiamando alla sua mente le profezie relative alla venuta del Messia e alla sua missione. Si interrogò così: Poteva davvero essere questo il Messia che avevano tanto atteso e che desideravano vedere? Nel cuore di Natanaele nacque la speranza che questo potesse essere colui che avrebbe salvato Israele. Si inchinò davanti a Dio e pregò che, se la persona che Giovanni aveva dichiarato essere il Redentore del mondo era davvero il liberatore promesso, gli fosse reso noto. Lo Spirito del Signore si posò su Natanaele in modo così speciale che egli si convinse che Cristo era il Messia. Mentre Natanaele stava pregando, udì la voce di Filippo che lo chiamava dicendo: “Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella legge e i profeti, Gesù di Nazaret, figlio di Giuseppe”. E Natanaele gli disse: “Può forse uscire qualcosa di buono da Nazaret? Filippo gli disse: “Vieni e vedi”. Gesù vide Natanaele che si avvicinava a lui e gli disse: “Ecco un vero israelita, in cui non c'è malizia! Natanaele gli disse: “Da dove mi conosci?” Gesù rispose e gli disse: “Prima che Filippo ti chiamasse, quando eri sotto il fico, io ti ho visto””. 2SP 63,2

Mercoledì 23 ottobre

Filippo e Nataniele


Leggi Giovanni 1:43-46. Che cosa rivelava il messaggio di Filippo sulla sua fede in Gesù?

“Quando Filippo trovò Gesù, non si accontentò di tenere per sé la conoscenza del Messia. Filippo trova Natanaele e gli dice: “Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella legge e i profeti: Gesù di Nazaret, figlio di Giuseppe”. E Natanaele gli disse: “Può forse uscire qualcosa di buono da Nazaret? Filippo gli disse: “Vieni e vedi”. Questo è il modo migliore per verificare la verità. Con i cuori addolciti e sottomessi, con lo Spirito Santo che riposa su di voi, venite agli oracoli della verità; vedete voi stessi cos'è la verità. Non vi chiediamo di credere perché vi presentiamo la verità, ma di credere perché avete provato voi stessi che è verità”. RH 21 aprile 1891, par. 1

Giovanni 1:47-51. Come fece Gesù a convincere Natanaele di chi fosse e quale fu la risposta di Natanaele?

Ma Filippo, senza entrare in discussione, si limitò a dire: “Vieni a vedere”. Versetto 46. “Gesù vide Natanaele che gli veniva incontro, e disse di lui: Ecco un vero israelita in cui non c'è frode”. Sorpreso, “Natanaele gli chiese: Da che cosa mi conosci? Gesù gli rispose: Prima che Filippo ti chiamasse, quando eri sotto il fico, io ti ho visto”. Versetti 47, 48. GDN 94.5

Questo bastò. Lo Spirito di Dio, che aveva reso testimonianza a Natanaele quando pregava sotto l'albero, ora gli si rivolgeva con le stesse parole di Gesù. Sebbene incerto e pieno di pregiudizi, Nata-naele era venuto da Cristo con il desiderio sincero di conoscere la verità, e questo desiderio veniva appagato. La sua fede andò oltre quella di colui che lo aveva condotto dal Maestro. La sua risposta fu perciò la seguente: “Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele”. Versetto 49. GDN 94.6

Giovedì 24 ottobre

Le testimonianze di Nicodemo


Leggi Giovanni 3:1-21. In che modo la testimonianza di Nicodemo sostiene il tema del Vangelo di Giovanni?

“Di fronte a Gesù, Nicodemo fu assalito da uno strano imbarazzo che cercò di dissimulare con un atteggiamento composto e dignitoso. Cominciò dicendo: “Rabbì, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi miracoli che tu fai, se Dio non è con lui”. Giovanni 3:2. Sperava di preparare la sua intervista parlando delle rare doti di Cristo come maestro e anche della sua potenza straordinaria manifestatasi nei miracoli. Le sue parole volevano essere un invito alla confidenza, ma in realtà esprimevano incredulità. Nicodemo non riconosceva Gesù come il Messia, ma soltanto come un maestro mandato da Dio. GDN 116.2

Invece di rispondere al saluto, Gesù fissò lo sguardo sul suo interlocutore, come se gli leggesse nell'intimo dell'animo. Vide che aveva sete di verità, comprese lo scopo della visita, e per rafforzare la convinzione che stava sorgendo nel suo animo gli disse con tono solenne e affabile: “In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio”. Versetto 3. GDN 116.3

Leggi Giovanni 3:3-21. Che cosa disse Gesù a Nicodemo per dimostrare che poteva vedere attraverso di lui?

Nicodemo era venuto pensando di discutere, ma Gesù parlò subito chiaramente dei princìpi fondamentali della verità. Disse a Nicodemo che non aveva bisogno di conoscenza ma di rigenerazione spirituale. Doveva iniziare una nuova vita per poter comprendere le realtà divine. Prima di quel cambiamento radicale non avrebbe potuto discutere con Gesù sull’autorità della sua missione. SU 116.3

Sorpreso per quell’affermazione, rispose ironicamente: “Come può un uomo nascere quand’è vecchio?” Giovanni 3:4. Simile a tanti altri, quando una dura verità penetra nella coscienza, dimostrava con le sue parole che l’uomo naturale non può comprendere le cose dello Spirito di Dio. Le realtà spirituali infatti si riconoscono spiritualmente. SU 117.1

Il Salvatore rispose ai suoi argomenti sollevando la mano con un gesto calmo e solenne e ripetendo la stessa verità: “In verità, in verità io ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio”. Giovanni 3:5. Allora Nicodemo si rese conto che Gesù alludeva al battesimo d’acqua e al rinnovamento del cuore mediante lo Spirito di Dio. Si convinse di trovarsi in presenza di colui che Giovanni Battista aveva preannunciato. SU 117.2

Venerdì 25 Ottobre

Approfondimento

In questi giorni che Cristo dedicò ai discepoli, essi acquisirono nuove esperienze. La loro fede fu pienamente confermata da ciò che il loro diletto Maestro spiegava loro in riferimento all’adempimento delle profezie contenute nelle Scritture, tanto che essi potevano dire: “So in chi ho creduto”. 2 Timoteo 1:12 (Luzzi). Cominciavano a rendersi conto della natura e dell’ampiezza di quell’opera che consisteva nel proclamare al mondo le verità loro affidate. Erano chiamati a essere testimoni verso il mondo degli eventi che avevano caratterizzato la vita del Cristo, la sua morte e risurrezione, le profezie che a essi si riferivano, i misteri del piano della salvezza e della potenza di Gesù per il perdono dei peccati. Dovevano proclamare un Vangelo di pace e salvezza per mezzo del pentimento e della potenza che il Salvatore assicurava. UVI 18.1