“Cristo infatti non è entrato in un santuario fatto da mani d'uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore.” Ebrei 9:24
„Dopo l’ascensione del Salvatore, il senso della presenza divina, piena di amore e di luce, era ancora con gli apostoli. Si trattava di una presenza personale. Gesù, il Redentore, che aveva camminato, parlato e pregato con loro, che aveva portato speranza e conforto ai cuori, fu tolto loro, mentre il messaggio di pace era ancora sulle sue labbra. Mentre gli angeli lo ricevevano in cielo, le sue parole ritornarono alla loro mente, “Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente”. Matteo 28:20 (Luzzi). Egli era asceso al cielo in forma umana. Loro sapevano che Gesù era davanti al trono di Dio, ancora amico e Salvatore, che la sua compassione era immutata, che Egli si sarebbe per sempre identificato con l’umanità sofferente. Sapevano che stava presentando a Dio i meriti del suo sangue, mostrando le sue mani e i suoi piedi trafitti, in ricordo del prezzo che Egli aveva pagato per i suoi riscattati; e questo pensiero li incoraggiava a sopportare ogni prova per amore suo. La loro unione con lui era più forte ora di quando Egli era con loro di persona. La luce, l’amore e la potenza di Cristo trasparivano in loro, tanto che gli uomini, costatando ciò, si meravigliavano.” UVI 41.5
Quando è risorto Cristo?
„Cristo risuscitò dai morti come primizia di coloro che dormivano. Egli era l'antitipo del covone d'onda, e la sua risurrezione ebbe luogo il giorno stesso in cui il covone d'onda doveva essere presentato davanti al Signore...” La Speranza dell’uomo, Pagina 785.4
Cristo rimase nella tomba due notti e risuscitò la domenica, come si adempì allora il segno di Giona, Matteo 12:39, 40?
...Gesù fu arrestato giovedì mattina presto; processato davanti ad Anna mentre era ancora buio (Giovanni 18:13); portato davanti a Caifa nell'assemblea del Sinedrio (il Suo processo legale) all'alba (Matt. 26:57; 27:1); poi davanti a Pilato, venerdì, prima dell'alba - circa la sesta ora (Giovanni 19:14); poi davanti a Erode (Luca 23:7); poi di nuovo da Pilato (Luca 23:11); e infine fu crocifisso la mattina dello stesso giorno, circa la terza ora (Marco 15:25) - 9:00, ora moderna.
Questa registrazione temporale mostra che la Sua cattura, i Suoi processi e la Sua crocifissione furono accuratamente e astutamente predisposti per avere luogo di notte e al mattino presto per evitare qualsiasi tumulto, perché „temevano il popolo”. Luca 20:19.
Egli rimase nella tomba due notti e risuscitò la domenica. I tre giorni e le tre notti sono il tempo dal Suo primo processo legale al momento della Sua risurrezione. Che il cuore della terra è stato erroneamente interpretato per significare la tomba, quando invece è, come dimostra l'esperienza di Giona, simbolico dell'imprigionamento di Cristo nelle mani dei peccatori e nella tomba (Matteo 20:19; 16:21; 17:22, 23; 27:63; Luca 9:22; 24:21; 18:33; 24:7; - „Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.” (Luca 24:46). Il segno dei „tre giorni e tre notti” si compie letteralmente dal giovedì mattina, il momento del Suo processo legale, alla domenica mattina quando Egli risuscitò. L'agnello pasquale, che stava per essere ucciso quando Gesù era sulla croce, non era quello che veniva ucciso il primo giorno della settimana pasquale, il quattordicesimo giorno del mese, ma quello che veniva ucciso il sedicesimo giorno, il secondo giorno delle feste.
Qual era lo scopo dell'ascensione di Cristo o del suo viaggio in cielo?
Al trono di Apocalisse 22:1, 2, che è da eterno ad eterno, Cristo ascese e lì si sedette alla destra di Suo Padre (Atti 7:56) fino al tempo in cui, in adempimento della profezia di Daniele e della rivelazione di Giovanni, qualche tempo dopo che il potere del piccolo corno venne all'esistenza, sia Lui che Suo Padre si trasferirono al trono del santuario. Su quest'ultimo Egli non siede come un re alla destra di Dio; ma piuttosto davanti ad esso sta sia come agnello sacrificale (Apoc. 5:6), sia come intercessore (Dan. 7:13) supplicando per gli esseri umani peccatori. Quindi, la Sua opera mediatoria iniziò---Prima Nel Santo, Poi Nel Santissimo.
Nel santuario terreno il sommo sacerdote (che rappresenta Cristo) officiava prima nell'appartamento santo per tutto l'anno, poi nel giorno dell'espiazione, il giorno della pulizia del santuario e del giudizio del popolo, officiava nel santissimo per un solo giorno. Questo duplice servizio significa che nel santuario celeste, il sommo sacerdote, Cristo, deve necessariamente officiare prima nell'appartamento santo fino al giorno antitipico dell'espiazione, poi, durante quel giorno, deve officiare nell'appartamento santissimo, davanti al trono. Così, anche i servizi terreni ripudiano l'idea che Cristo sia entrato nell'appartamento santissimo del santuario celeste subito dopo la sua ascensione.
Quale fu l'esperienza di Israele sul monte Sinai?
„Il mattino del terzo giorno, gli sguardi di tutto il popolo erano rivolti verso il Sinai. La fitta nube che ne copriva la cima divenne sempre più scura e densa e infine scivolò lungo i fianchi della montagna, fino ad avvolgerla in maniera misteriosa e terribile. Uno squillo di tromba radunò il popolo per l’incontro con Dio, e Mosè lo guidò fino ai piedi della montagna. In quella fitta oscurità balenavano i lampi: in alto, i tuoni risuonavano con grande fragore. “Il monte Sinai era tutto fumante perché l’Eterno v’era disceso in mezzo al fuoco; e il fumo ne saliva come il fumo d’una fornace, e tutto il monte tremava forte”. “L’aspetto della gloria dell’Eterno era agli occhi dei figliuoli d’Israele come un fuoco divorante sulla cima del monte... Il suon della tromba s’andava facendo sempre più forte”. Esodo 19:18, 19. I segni della presenza dell’Eterno erano così terribili che tutto Israele, scosso dalla paura, si prostrò alla presenza del Signore; perfino Mosè esclamò: “...Io son tutto spaventato e tremante”. Ebrei 12:21”. PP 252.1
„Cessati i tuoni e lo squillo di tromba, dopo un periodo di silenzio solenne, si udì la voce dell’Eterno. Circondato dagli angeli, il Signore proclamò la sua legge dalle fitte tenebre che lo avvolgevano. Mosè così descriverà quella scena: “...L’Eterno è venuto dal Sinai, e s’è levato su loro da Seir; ha fatto splendere la sua luce dal monte di Paran, è giunto dal mezzo delle sante miriadi; dalla sua destra usciva per essi il fuoco della legge. Certo, l’Eterno ama i popoli; ma i suoi santi son tutti agli ordini suoi. Ed essi si tennero ai suoi piedi, e raccolsero le sue parole”. Deuteronomio 33:2, 3”. PP 252.3
"Il popolo d'Israele fu sopraffatto dal terrore. La terribile potenza delle parole di Dio sembrava più di quanto i loro cuori tremanti potessero sopportare. Poiché quando la grande regola di Dio sul diritto fu presentata davanti a loro, essi si resero conto come mai prima d'ora del carattere offensivo del peccato e della loro propria colpa di fronte a un Dio santo. Si allontanarono dalla montagna con timore e soggezione. La moltitudine gridò a Mosè: "Parla con noi e noi ascolteremo; ma non lasciare che Dio parli con noi, per non morire". Il capo rispose: "Non temete, perché Dio è venuto per mettervi alla prova e perché il suo timore sia davanti ai vostri volti, affinché non pecchiate". Il popolo, tuttavia, rimase a distanza, guardando con terrore la scena, mentre Mosè "si avvicinò alla fitta oscurità dove si trovava Dio"". PP 257.3
Quale avvertimento abbiamo nei passaggi di cui sopra?
„Poco tempo dopo, una terribile disgrazia colpì la famiglia del sommo sacerdote. Durante il culto, mentre il popolo innalzava le preghiere di ringraziamento a Dio, due figli di Aronne presero il proprio incensiere e vi bruciarono l’incenso, facendone salire il profumo all’Eterno. Essi avevano trasgredito l’ordine che proibiva l’uso di “fuoco estraneo”: Dio stesso aveva acceso la fiamma destinata ai servizi del santuario. A causa di questo peccato, un fuoco proveniente dal Signore li investì davanti a tutto il popolo e li consumò.” PP 298.2
„In Israele, Nadab e Abihu erano secondi solo a Mosè e Aronne: essi avevano ricevuto particolari onori da Dio, che aveva permesso loro di contemplare la sua gloria sul monte, insieme ai settanta anziani. Questo rendeva particolarmente grave il loro atto: la loro trasgressione non poteva essere scusata né considerata con leggerezza. Questi uomini avevano ricevuto un’importante rivelazione: insieme ai capi d’Israele avevano avuto il privilegio di salire sul monte per entrare in contatto diretto con Dio. Essi erano sopravvissuti alla visione dello splendore divino; non potevano illudersi che il loro importante incarico li avrebbe protetti da una punizione severa. Non potevano sperare di godere di una sorta di immunità. Questo equivoco fu fatale. Il privilegio di una rivelazione superiore richiede, a chi ne beneficia, un impegno di integrità corrispondente al dono ricevuto. Su questo piano, Dio non può accettare compromessi. Onori e benedizioni non dovrebbero mai indurci a un comportamento presuntuoso e superficiale: non rappresenteranno mai un’autorizzazione a peccare, né una garanzia di impunità da parte di un Dio compiacente. Tutti i vantaggi che Dio dà sono intesi a rafforzare la nostra fedeltà e fermezza nel compiere la sua volontà.” PP 298.3
„Nadab e Abihu da giovani non erano stati educati a esercitare l’autocontrollo. Il carattere permissivo del padre, la sua mancanza di rigore nel sostenere la giustizia, l’avevano indotto a trascurare l’educazione dei figli, abbandonandoli alle loro tendenze naturali. Il lassismo li dominò a tal punto da indebolire il loro senso di responsabilità nei riguardi dei compiti più sacri. Essi non avevano imparato il rispetto dell’autorità paterna, e quindi non compresero la necessità di un’ubbidienza scrupolosa alle richieste di Dio. L’atteggiamento accondiscendente di Aronne li indusse alla trasgressione e li espose al giudizio divino”. PP 299.1
Quando entrerà in vigore la nuova alleanza?
Geremia 31:31-33- „Ecco, verranno giorni - oracolo del Signore -, nei quali con la casa d'Israele e con la casa di Giuda concluderò un'alleanza nuova. Non sarà come l'alleanza che ho concluso con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dalla terra d'Egitto, alleanza che essi hanno infranto, benché io fossi loro Signore. Oracolo del Signore. Questa sarà l'alleanza che concluderò con la casa d'Israele dopo quei giorni - oracolo del Signore -: porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.”
Questa nuova alleanza, vedete, entrerà in vigore nel tempo della riunione. Allora tutto il popolo di Dio conoscerà la differenza tra il bene e il male. Così sapranno qual è la volontà e la via del Signore. E così sarà in grado di compiere il bene e di evitare il male. Essi saranno naturalmente e volentieri inclini a fare il bene, così come ora sono inclini a fare il male.
Ger 31:34- „Non dovranno più istruirsi l'un l'altro, dicendo: Conoscete il Signore, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande - oracolo del Signore -, poiché io perdonerò la loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato.”
Notate che i peccatori e coloro che sono ignoranti di Dio non saranno più tra il popolo di Dio. Certamente, un cambiamento sta arrivando. Il presente stato di cose non continuerà a lungo, i peccatori saranno messi via per sempre. E quanto dovremmo essere contenti che se ora ci pentiamo, i nostri peccati saranno perdonati e dimenticati, e che nessuno ce li ricorderà mai!
Quando fu completata l'opera di redenzione di Cristo?
„Tutto il cielo attende il Salvatore per dargli il benvenuto in cielo. Egli sale per primo, seguito dalla folla dei prigionieri liberati con la sua risurrezione. L’esercito del cielo attende quel lieto corteo con grida, esclamazioni di gioia e canti.” SU 639.1
„Si avvicina al Padre, mostra il capo ferito, il fianco trafitto, i piedi forati, le mani che portano i segni dei chiodi. Presenta anche le prove del suo trionfo, il covone delle primizie, coloro che sono risuscitati con lui e che rappresentano la grande folla che uscirà dalla tomba al suo ritorno. Si accosta al Padre, che si rallegra ed esulta ogni volta che un peccatore si ravvede. Prima della fondazione del mondo, il Padre e il Figlio avevano concepito un piano di salvezza per redimere l’uomo qualora fosse diventato vittima di Satana. Il Cristo sarebbe stato il Salvatore dell’umanità: Gesù aveva adempiuto il suo impegno. Sulla croce, rivolgendosi al Padre aveva esclamato: “È compiuto!” Il piano della salvezza era stato pienamente realizzato. Gesù ora può dichiarare: “Padre, tutto è compiuto! Io ho fatto la tua volontà, ho completato l’opera della redenzione”. Se la tua giustizia ha ottenuto soddisfazione, “io voglio che dove son io, siano meco anche quelli che tu m’hai dati”. Giovanni 17:24. SU 639.5
„Allora la voce di Dio proclama che la giustizia ha ottenuto soddisfazione. Satana è stato vinto. Coloro che sulla terra si affaticano e lottano sono accettati “nell’amato suo”. Efesini 1:6 SU 640.1
Cosa caratterizza il giorno della raccolta finale?
„La festa delle Capanne oltre ad avere valore commemorativo ne aveva uno simbolico. Non ricordava solamente il soggiorno nel deserto, ma celebrava anche il raccolto dei frutti della terra e prefigurava il gran giorno del giudizio finale, quando il “Signore della messe” manderà i suoi mietitori per raccogliere la zizzania in fasci per il fuoco e il grano nei suoi granai.” PP 456.4
„Poi vidi”, esclamò l'Apocalisse verso il 96 d.C., quando gli fu mostrato il trono nel santuario,” ecco, una porta era aperta nel cielo. La voce, che prima avevo udito parlarmi come una tromba, diceva: «Sali quassù, ti mostrerò le cose che devono accadere in seguito».
„Subito fui preso dallo Spirito. Ed ecco, c'era un trono nel cielo, e sul trono Uno stava seduto. Colui che stava seduto era simile nell'aspetto a diaspro e cornalina. Un arcobaleno simile nell'aspetto a smeraldo avvolgeva il trono. Attorno al trono c'erano ventiquattro seggi e sui seggi stavano seduti ventiquattro anziani avvolti in candide vesti con corone d'oro sul capo. Dal trono uscivano lampi, voci e tuoni; ardevano davanti al trono sette fiaccole accese, che sono i sette spiriti di Dio. Davanti al trono vi era come un mare trasparente simile a cristallo. In mezzo al trono e attorno al trono vi erano quattro esseri viventi, pieni d'occhi davanti e dietro.”
„Poi vidi, in mezzo al trono, circondato dai quattro esseri viventi e dagli anziani, un Agnello, in piedi, come immolato; aveva sette corna e sette occhi, i quali sono i sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra. E vidi, e udii voci di molti angeli attorno al trono e agli esseri viventi e agli anziani. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia.” Apoc 4:1-6, 5:6, 11.
Qui viene presentata una duplice scena. Da un lato, davanti al trono ci sono le „sette lampade che ardono” e „l'Agnello come se fosse stato ucciso”, mostrando che il trono è stato „posto” lì per servire nel tempo della prova. La luce del candelabro rappresenta la luce della verità nella chiesa, mentre il sangue dell'Agnello è l'espiazione per gli esseri peccatori. Dall'altra parte, sul trono siede l'Antico di giorni, il Giudice, circondato dalla giuria di ventiquattro anziani più i testimoni angelici, "diecimila volte diecimila e migliaia di migliaia" di loro, più le quattro bestie (che, essendo „redenti” „di ogni tribù, lingua, popolo e nazione,”- Apoc. 5:8, 9, - sono quindi simboliche dei santi, - tutti coloro i cui peccati saranno cancellati dai libri dei registri, - proprio come le bestie di Daniele 7 sono simboliche di tutti i regni che periranno nei loro peccati), con l'Agnello, il nostro Avvocato, in mezzo. Tutto questo mostra un'opera mediatoria-giudiziaria combinata.
Fin qui, vediamo che quando Giovanni in visione vide la porta - il velo - che si apriva all'appartamento santissimo del santuario celeste, gli fu permesso di guardare all'interno, e che le cose che vide, dovevano avvenire „in seguito” al suo tempo; dimostrando così che al tempo della sua visione (circa 96 d.C.) l'appartamento santissimo era chiuso. Oltre a questo, vedremo ora dalla profezia di Daniele che il trono del giudizio fu installato nell'appartamento più santo del santuario celeste dopo che il „piccolo corno” di Daniele 7 salì.
„Stavo osservando queste corna, quand'ecco spuntare in mezzo a quelle un altro corno più piccolo, davanti al quale tre delle prime corna furono divelte: vidi che quel corno aveva occhi simili a quelli di un uomo e una bocca che proferiva parole arroganti. Io continuavo a guardare, quand'ecco furono collocati troni e un vegliardo si assise. La sua veste era candida come la neve e i capelli del suo capo erano candidi come la lana; il suo trono era come vampe di fuoco con le ruote come fuoco ardente. Un fiume di fuoco scorreva e usciva dinanzi a lui, mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano. La corte sedette e i libri furono aperti.” Dan 7:8-10.
Questi versi rivelano che dopo che „il giudizio fu fissato e i libri furono aperti”, „il Figlio dell'uomo”, Cristo, fu poi „portato” in una posizione, non alla „destra di Dio”, „l'Antico dei giorni”, ma „vicino” a Lui (Dan. 7:8-10, 13).
Sia le visioni di Giovanni che quelle di Daniele rivelano che il trono nel santuario non era lì dall'inizio della creazione di Dio; o dai giorni di Mosè; o ancora dall'ora in cui Cristo ascese in alto; o anche dai giorni della Roma pagana; che, anzi, non fu „messo in piedi” fino a dopo la caduta della Roma pagana, quando il „piccolo corno” della bestia senza nome salì - nei giorni della Roma ecclesiastica (Dan. 7:7-12, 21, 22). Altrove che nel santuario, quindi, è--la Sala del Trono Eterno di Dio.
Poiché il trono del santuario non esisteva ai tempi della chiesa cristiana primitiva, il trono su cui Stefano vide Cristo alla „destra di Dio” (Atti 7:56) non poteva trovarsi nel santuario, dove si trova il „mare di vetro”, ma piuttosto nel Paradiso, da cui scorre il „fiume d'acqua della vita” e ai cui lati si trova „l'albero della vita”. Apoc. 22:1, 2. Molto evidentemente, quindi, il trono che Stefano vide è „il trono di Dio e dell'Agnello”, il trono permanente ed eterno. Intorno a questo trono di gloria non ci sono bestie, né testimoni, né giuria, e davanti ad esso non c'è "nessuna candela" e nessun sangue da offrire. In breve, si trova non nel santuario carico di peccato, ma nel Paradiso. È il trono amministrativo sovrano, dal quale l'Infinito governa eternamente i Suoi esseri immortali senza peccato!
A questo trono, dunque, che è da eterno ad eterno, Cristo ascese e sedette alla destra di Suo Padre fino al tempo in cui, in adempimento della profezia di Daniele e della rivelazione di Giovanni, qualche tempo dopo che il potere del piccolo corno venne all'esistenza, sia Lui che Suo Padre si trasferirono sul trono del santuario. Su quest'ultimo Egli non siede come un re alla destra di Dio; ma piuttosto davanti ad esso sta sia come agnello sacrificale (Apoc. 5:6), sia come intercessore (Dan. 7:13) supplicando per gli esseri umani peccatori. Quindi, la Sua opera mediatoria iniziò---Prima nel Santo, poi nel Santissimo.