"Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell'arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, i vivi, i superstiti, saremo rapiti insieme con loro tra le nuvole, per andare incontro al Signore nell'aria, e così saremo sempre con il Signore.” 1Tessalonicesi 4:16, 17
Molti malati, molte persone che hanno perduto qualche caro e molti curiosi stanno comunicando con spiriti maligni per mezzo dello spiritismo. Tutti coloro che si avventurano in questo si trovano in una posizione pericolosa. La Parola della verità dichiara come Dio li considera. Nei tempi antichi Egli pronunciò un severo giudizio su un re che aveva interpellato un oracolo pagano, per ricevere consiglio. “È forse perché non v’è Dio in Israele che voi andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ekron?. Perciò, così dice l’Eterno: “Tu non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma per certo morrai”. 2 Re 1:3, 4 (Luzzi). UVI 182.2
Gli stregoni pagani erano ispirati dallo stesso spirito che oggi ispira i medium, i chiaroveggenti e tutte quelle persone che predicono il futuro. Le mistiche voci che parlarono a Ekron e a Efeso stanno ancora ingannando, con le loro bugiarde parole, i figli degli uomini. Se il velo che è sui nostri occhi fosse sollevato potremmo vedere angeli malvagi impegnare tutte le loro arti per ingannare e distruggere. Satana sta usando la sua potenza ingannatrice ovunque venga esercitato un influsso che conduce gli uomini a dimenticare Dio. Quando gli uomini cedono al suo potere, ben presto si rendono conto che la mente è stregata da pensieri e immagini che sono fonte di inquietudine. L’ammonizione che Paolo diede alla chiesa di Efeso dovrebbe essere presa in considerazione dal popolo di Dio oggi: “Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; anzi, piuttosto riprendetele!” Efesini 5:11 (Luzzi). UVI 182.3
Leggi Matteo 10:28 Cosa ci dice questo versetto da solo sulla presunta immortalità dell'anima?
Quelli che sono fedeli a Dio non devono temere né il potere degli uomini né l’odio di Satana. In Cristo è assicurata loro la vita eterna. La sola cosa che devono temere è l’abbandono della verità e il venir meno alla fiducia che Dio ha avuto in loro. SU 264.1
La teoria dell’immortalità dell’anima è una di quelle dottrine che Roma, attingendola dal paganesimo, ha inserito nella religione cristiana. Martin Lutero la classificò fra le “favole mostruose che fanno parte della “melma” delle decretali romane”. Commentando le parole di Salomone in Ecclesiaste, secondo le quali “i morti non sanno nulla”, il riformatore scriveva: “Un altro passo dove viene dimostrato che i morti non si rendono conto di nulla. Là [nella tomba] non c’è né dovere, né scienza, né conoscenza, né sapienza. Salomone ritiene che i morti dormano e non sentano nulla, non avendo nessuna nozione dei giorni e degli anni, quando si risveglieranno sembrerà loro di avere dormito solo un minuto”. In nessuna parte della Scrittura si legge che al momento della morte i giusti ricevono il loro premio o gli empi subiscono il loro castigo. I patriarchi e i profeti non hanno fatto nessuna affermazione del genere; il Cristo e gli apostoli non vi hanno alluso minimamente. La Bibbia insegna in modo esplicito che i morti non vanno immediatamente in cielo: dormono fino alla risurrezione. Cfr. 1 Tessalonicesi 4:14; Giobbe 14:10-12. Il giorno in cui “il cordone d’argento si stacca e il vaso d’oro si spezza” (cfr. Ecclesiaste 12:8) l’uomo non pensa più. Coloro che scendono nel sepolcro vivono nel silenzio e non partecipano a ciò che accade “sotto il sole”. Cfr. Ecclesiaste 9:6. Beato riposo per il giusto affaticato! Il tempo, lungo o breve che sia, per loro è solo un istante. Essi dormono e la tromba di Dio li sveglierà per la gloriosa immortalità. “...La tromba sonerà, e i morti risusciteranno incorruttibili... E quando questo corruttibile avrà rivestito incorruttibilità, e questo mortale avrà rivestito immortalità, allora sarà adempiuta la parola che è scritta: La morte è stata sommersa nella vittoria”. 1 Corinzi 15:52, 54. Scossi dal loro sonno essi riprenderanno il corso dei loro pensieri dove l’hanno lasciato. L’ultima sensazione era il terrore della morte e l’ultima impressione era stata quella di non poter resistere alla morte. Quando usciranno dal sepolcro, il loro primo pensiero sarà espresso da questo grido trionfante: “O morte, dov’è la tua vittoria?...” 1 Corinzi 15:55. GC 429.5
Leggi Ecclesiaste 9:5; Giobbe 7:7-9; e Isaia 8:19, 20. Che cosa ci insegnano questi passi biblici sulla morte e sulla comunicazione con i morti?
Se gli uomini desiderassero ricevere la verità chiaramente esposta nelle Scritture sulla natura dell’uomo e lo stato dei morti, vedrebbero nelle pretese e nelle manifestazioni dello spiritismo l’azione di Satana, accompagnata da segni e falsi miracoli. Ma piuttosto che rinunciare a una pretesa libertà e abbandonare i loro peccati intere folle rifiutano il messaggio di Dio e vivono senza tener conto di questi avvertimenti, mentre Satana prepara le sue trappole per conquistarli. “...Perché non hanno aperto il cuore all’amor della verità per esser salvati... Iddio manda loro efficacia d’errore onde credano alla menzogna”. 2 Tessalonicesi 2:10, 11. GC 436.4
Leggi il Salmo 6:5, il Salmo 115:17, 1 Re 2:10, 1 Re 11:43, e I Re 14:20. Che cosa insegnano questi versetti sulla condizione dei morti?
Ma che cosa dice la Parola di Dio a questo proposito? Davide afferma che nella morte l’uomo non è cosciente: “Il suo fiato se ne va, ed egli torna alla sua terra; in quel giorno periscono i suoi disegni”. Salmi 146:4. Salomone esprime lo stesso pensiero: “...i viventi sanno che morranno; ma i morti non sanno nulla... il loro amore come il loro odio e la loro invidia sono da lungo tempo periti, ed essi non hanno più né avranno mai alcuna parte in tutto quello che si fa sotto il sole... nel soggiorno de’ morti dove vai, non v’è più né lavoro, né pensiero, né scienza, né sapienza”. Ecclesiaste 9:5, 6, 10. GC 427.1
Quando, in risposta alla sua preghiera, la vita gli fu prolungata di quindici anni, il re Ezechia manifestò a Dio la propria gratitudine con un inno di lode. In questo canto, egli indica la ragione della sua allegrezza: “Poiché non è il soggiorno de’ morti che possa lodarti, non è la morte che ti possa celebrare; quei che scendon nella fossa non posson più sperare nella tua fedeltà. Il vivente, il vivente è quel che ti loda, come fo io quest’oggi”. Isaia 38:18, 19. La teologia popolare ci presenta i giusti morti, già in cielo nel soggiorno dei beati, mentre lodano Dio con labbra immortali. Ezechia, invece, non scorgeva nella morte questa gloriosa prospettiva e le sue parole confermano le dichiarazioni del salmista: “...nella morte non c’è memoria di te; chi ti celebrerà nel soggiorno de’ morti?” Salmi 6:5. “Non sono i morti che lodano l’Eterno, né alcuno di quelli che scendono nel luogo del silenzio”. Salmi 115:17. GC 427.2
Leggi Daniele 12:2 e Giobbe 19:25, 26. Quali elementi sullo stato dei morti vengono aggiunti da questi versetti?
Si rende conto ora che non solo il tempo dei problemi è alle porte, ma anche questa speciale risurrezione? Vede effettivamente che nel tempo dei guai, mentre i santi viventi vengono liberati, anche i morti che risorgono "a vita eterna" vengono liberati dalle loro tombe? ... Sa che la risurrezione di Daniele 12 non è la stessa delle risurrezioni di 1 Tessalonicesi e di Apocalisse 20:5?
L'apostolo Paolo parla ovviamente della stessa risurrezione dell'apostolo Giovanni, perché in essa risorgono solo i santi. Sia la descrizione di Paolo che quella di Giovanni chiariscono che questi risorgono all'inizio dei mille anni. Questo lo vediamo dai fatti che vissero con Cristo mille anni e che furono presi per incontrare il Signore nell'aria, che erano in cammino per vivere con Cristo durante i mille anni, non Cristo con loro.
In Daniele 12:1-3 emergono chiaramente diverse cose: (1) Solo coloro i cui nomi sono scritti nei libri vengono liberati; quindi non ci sono "stolti" tra loro; (2) Coloro che risorgono, invece, sono mescolati, sia gli stolti che i saggi vengono fuori; (3) L'affermazione "e quelli che sono saggi [che implica che alcuni sono stolti] risplenderanno come lo splendore del firmamento" indica che questi "saggi" sono tra i risuscitati; (4) se i saggi sono tra i risuscitati e convertono molti alla giustizia, allora devono essere risuscitati nel tempo di prova, nel tempo della salvezza.
"Il vostro lavoro, il mio lavoro, non cesserà con questa vita. Per un po' di tempo potremo riposare nella tomba, ma, quando verrà la chiamata, nel regno di Dio riprenderemo il nostro lavoro" -Testimonianze, Vol. 7, p.17.
Leggere Giovanni 11:11-14, 21-25; 2 Timoteo 1:10; 1 Corinzi 15:51-54; e 1 Tessalonicesi 4:15-17. Come si confrontano le descrizioni della morte degli scrittori del Nuovo Testamento con quelle dell'Antico Testamento?
Per il credente la morte è un'esperienza marginale; Cristo ne parla come di un fatto momentaneo: “Se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte”. Giovanni 8:51. Per il cristiano la morte è soltanto un sonno, un riposo nel silenzio e nell'oscurità. La sua vita è nascosta con Cristo in Dio, e “quando Cristo, la vita nostra, sarà manifestato, allora anche voi sarete con lui manifestati in gloria”. Colossesi 3:4. GDN 603.1
La voce che esclamò sulla croce: “È compiuto!”, fu udita anche dai morti. Attraversò i muri del sepolcro e invitò coloro che dormivano ad alzarsi. Lo stesso avverrà quando la voce di Cristo si farà udire dal cielo. Quella voce penetrerà nei sepolcri, li spalancherà, e i morti in Cristo risusciteranno. Al momento della risurrezione del Salvatore si aprirono solo poche tombe; ma al suo ritorno, tutti i giusti morti ascolteranno la sua voce e usciranno per una vita gloriosa e immortale. La stessa potenza che ha risuscitato Cristo dai morti farà risuscitare la sua chiesa, la glorificherà con lui al di sopra di ogni principato, di ogni potestà e di ogni nome che si può nominare non solo in questa vita, ma anche in quella futura. GDN 603.2
Pietro, il giorno della Pentecoste, dichiarò a proposito del patriarca Davide: “...ch’egli morì e fu sepolto; e la sua tomba è ancora al dì d’oggi fra noi... Poiché Davide non è salito in cielo...” Atti 2:29, 34. Il fatto che Davide rimanga nella tomba fino alla risurrezione prova che il giusto, al momento della morte, non va in cielo. È solo con la risurrezione e grazie alla risurrezione del Cristo che Davide, alla fine, potrà sedere alla destra di Dio. GC 427.3
Paolo disse: “...se i morti non risuscitano, neppur Cristo è risuscitato; e se Cristo non è risuscitato, vana è la vostra fede; voi siete ancora nei vostri peccati. Anche quelli che dormono in Cristo, son dunque periti”. 1 Corinzi 15:16-18. Se per quattromila anni i giusti fossero andati direttamente in cielo subito dopo la morte, Paolo non avrebbe potuto affermare che se non c’è risurrezione “quelli che dormono in Cristo sono dunque periti”. Infatti, non sarebbe necessaria nessuna risurrezione. GC 427.4
Leggi Matteo 24:5, 11, 24; 2 Tessalonicesi 2:7-9; Apocalisse 13:13, 14; Apocalisse 16:13, 14. Che tipo di inganni affronteranno le persone negli ultimi giorni?
Queste persone non tengono conto della testimonianza delle Scritture per quel che riguarda i prodigi operati da Satana e dai suoi agenti. Fu grazie a loro che in Egitto, i magi riuscirono a contraffare davanti al faraone l’opera di Dio. Paolo afferma che prima del ritorno di Gesù vi sarà un’analoga manifestazione della potenza diabolica. La venuta del Signore sarà preceduta dall’“...azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi; e con ogni sorta d’inganno d’iniquità...” 2 Tessalonicesi 2:9, 10. L’apostolo Giovanni, così descrive la manifestazione di questa potenza negli ultimi giorni: “E operava grandi segni, fino a far scendere del fuoco dal cielo sulla terra in presenza degli uomini. E seduceva quelli che abitavano sulla terra coi segni che le era dato di fare...” Apocalisse 13:13, 14. Qui non si parla di inganni: gli uomini saranno sedotti dai miracoli che gli agenti di Satana compiono realmente e non che pretendono di compiere. GC 432.3
Perché è pericoloso fidarsi delle nostre emozioni? Quali ruoli giocano, buoni e cattivi, nella nostra esperienza di fede? In che modo Satana potrebbe aggirare il nostro processo di pensiero e fare appello ai nostri sentimenti?
Il principe delle tenebre, che da tanto tempo dedica le risorse della sua straordinaria intelligenza all’inganno, adegua abilmente le sue tentazioni alla gente di ogni classe e condizione. Alle persone colte e raffinate presenta lo spiritismo come un fenomeno intellettuale e così riesce ad attirare molti nella sua trappola. La sapienza che caratterizza lo spiritismo è definita dall’apostolo Giacomo: “Questa non è la sapienza che scende dall’alto, anzi ella è terrena, carnale, diabolica”. Giacomo 3:15. Naturalmente, il grande seduttore si nasconde quando questo è necessario per i suoi piani. Colui che si presentò al Cristo, nel deserto della tentazione, ammantato dello splendore di un serafino celeste, si presenta agli uomini sotto l’aspetto più attraente: come un angelo di luce. Fa appello alla ragione presentando soggetti importanti, sollecita la fantasia con scene straordinarie e cerca di accaparrarsi gli affetti con eloquenti descrizioni dell’amore e della carità. Suggerisce all’immaginazione gli slanci più sublimi e induce gli uomini a essere talmente orgogliosi della propria saggezza, che essi finiscono per disprezzare Dio. Questo essere così potente, che riuscì a condurre il Redentore del mondo sopra un alto monte per mostrargli tutti i regni del mondo e la loro gloria, presenterà agli uomini le sue tentazioni in modo da ingannare i sensi di tutti coloro che non sono protetti dalla potenza divina. GC 433.1
Leggi Matteo 24:23-27; 2 Corinzi 11:13, 14; e 2 Tessalonicesi 2:9-12? Che cosa ci dicono questi passaggi sul potere ingannatore e sul modo di operare di Satana?
Se il cristiano non avesse prove della vera natura dello spiritismo, basterebbe il fatto che gli spiriti non fanno differenza fra giustizia e peccato, fra i più nobili e puri apostoli del Cristo e il più corrotto seguace di Satana. Pretendendo che gli uomini più abietti occupino in cielo posti d’onore, Satana dice al mondo: “Non importa il vostro stile di vita, poco importa se credete o meno in Dio e nella Bibbia. Vivete come volete: il cielo è la vostra patria”. Gli insegnanti spiritisti in realtà dichiarano: ““Chiunque fa il male è gradito all’Eterno, il quale prende piacere in lui!” o quando dite: “Dov’è l’Iddio di giustizia?”” Malachia 2:17. La Parola di Dio dichiara: “Guai a quelli che chiaman bene il male, e male il bene, che mutan le tenebre in luce e la luce in tenebre...” Isaia 5:20. GC 435.2
Impersonificati da questi spiriti bugiardi, falsi apostoli contraddicono ciò che hanno scritto ispirati dallo Spirito Santo mentre erano sulla terra. Negano l’origine divina della Bibbia e demoliscono le basi della speranza cristiana, estinguendo la luce che indica la via del cielo. Satana fa credere al mondo che la Bibbia è pura finzione, o perlomeno un libro adatto all’infanzia dell’umanità, e quindi da considerare ormai superata. Per sostituire la Parola di Dio, egli esalta le manifestazioni spiritiche perché esse sono un mezzo mediante il quale può far credere al mondo ciò che vuole. Egli pone nell’ombra il Libro tramite il quale sarà giudicato insieme ai suoi seguaci e fa il possibile perché il Salvatore del mondo sia considerato un uomo qualsiasi. Come i soldati romani di guardia al sepolcro di Gesù diffusero un falso rapporto, suggerito loro dai sacerdoti e dagli anziani per negarne la risurrezione, così chi crede nelle manifestazioni spiritiche cerca di far credere che nella vita del Cristo non ci sia nulla di miracoloso. Dopo avere cercato di relegare Gesù nell’ombra, gli spiritisti richiamano l’attenzione sui propri miracoli, affermando che sono superiori alle opere del Cristo. Oggi lo spiritismo sta cambiando forma e, nascondendo alcuni dei suoi aspetti più discutibili, assume un’apparenza cristiana. Ma le sue dichiarazioni, fatte pubblicamente o tramite la stampa sono da anni di dominio pubblico e rivelano la sua vera natura. Questi insegnamenti non possono essere né negati né tenuti nascosti. GC 435.3
Oggi lo spiritismo sta cambiando forma e, nascondendo alcuni dei suoi aspetti più discutibili, assume un’apparenza cristiana. Ma le sue dichiarazioni, fatte pubblicamente o tramite la stampa sono da anni di dominio pubblico e rivelano la sua vera natura. Questi insegnamenti non possono essere né negati né tenuti nascosti. GC 435.3
Nessuno, però, è costretto a lasciarsi sedurre dalle menzogne dello spiritismo, perché Dio ha dato al mondo la conoscenza sufficiente per poterne smascherare le insidie. Abbiamo visto che le teorie su cui si fonda lo spiritismo sono in contrasto con le più chiare affermazioni della Scrittura. La Bibbia dice che “i morti non sanno nulla”, perché hanno perso la facoltà di pensare e ignorano gioie e dolori dei loro cari che hanno lasciato sulla terra. GC 434.3
Inoltre, Dio ha espressamente proibito ogni presunta possibilità di comunicazione con gli spiriti dei defunti. Al tempo degli ebrei, vi era una categoria di persone che affermava di comunicare con i morti. Ma gli “spiriti di Pitone”, come venivano chiamati nella Bibbia, sono definiti anche “spiriti di demoni”. Cfr. Numeri 25:1-3; Salmi 106:28; 1 Corinzi 10:20; Apocalisse 16:13, 14. I rapporti con gli “spiriti di Pitone” erano detestati dal Signore ed erano espressamente proibiti sotto pena di morte. Cfr. Levitico 19:31; Levitico 20:27. La “stregoneria” è disprezzata ancora oggi. La pretesa secondo cui gli uomini possono entrare in contatto con i demoni è considerata una superstizione medievale. Ma lo spiritismo, che conta i suoi convertiti a centinaia di migliaia, per non dire milioni, che si è introdotto nei circoli scientifici, che ha invaso la chiesa, che gode della stima delle assemblee legislative e perfino delle corti dei re, questo grande inganno è soltanto la manifestazione, sotto un’altra forma, di quella magia un tempo condannata e proibita. GC 435.1