“Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Ed egli manderà gli angeli e riunirà i suoi eletti dai quattro venti, dall'estremità della terra fino all'estremità del cielo.” Marco 13:26, 27
Il Cristo sta per venire sulle nuvole del cielo con potenza, accompagnato da un esercito di angeli splendenti. Verrà per risuscitare i morti e trasformare nella gloria i santi viventi. Verrà per onorare coloro che lo hanno amato e per portare con sé coloro che hanno osservato i suoi comandamenti. Non si è dimenticato della sua promessa. Allora si formerà una sola grande famiglia. SU 483.2
Quando pensiamo ai nostri morti, pensiamo anche al giorno in cui la tromba di Dio suonerà e “i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati”. 1 Corinzi 15:52. Ancora un po’ di tempo, e noi contempleremo il Re nella sua bellezza. Ancora un po’ di tempo, ed Egli asciugherà ogni lacrima dai nostri occhi. Ancora un po’ di tempo, ed Egli ci farà “comparire davanti alla sua gloria irreprensibili, con giubilo”. Giuda 24. Ecco perché quando annunciò i segni del suo ritorno, Gesù disse: “Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate il capo, perché la vostra redenzione è vicina”. Luca 21:28. SU 483.3
Gesù, però, non ha fatto conoscere il giorno e l’ora del suo ritorno. Ha detto chiaramente ai discepoli che non poteva rivelarli. Se lo avesse fatto, come avrebbe potuto esortarci a vegliare sempre? Ciononostante alcuni pretendono di conoscere il giorno e l’ora del ritorno del Signore, e sono molto zelanti nel tracciare il futuro. Ma il Signore ci ha avvertito di non cadere in questo errore. Il momento preciso del ritorno del Figliuol dell’uomo fa parte del mistero di Dio. SU 483.4
Leggi Marco 12:41-44. Quanto ha dato la vedova e che cosa ha detto Gesù al riguardo?
Gesù si trovava nel cortile dove c’era la cassa del tesoro e osservava quelli che portavano le loro offerte. Molti ricchi venivano con grandi somme, date con ostentazione. Gesù li guardava con tristezza, senza commentare in nessun modo i loro gesti di generosità. Il suo volto si illuminò quando vide una povera vedova che si avvicinava esitante, come se temesse di essere notata. Mentre i donatori ricchi e orgogliosi avanzavano con sussiego, quella povera donna si teneva in disparte come se temesse di mettersi in mostra. Ma desiderava fare qualcosa, per quanto poco, in favore della causa che amava. Guardò il dono che aveva fra le mani. Era ben poca cosa in confronto alle offerte prestigiose degli altri, ma era tutto ciò che aveva. Allora rapidamente si accostò alla cassa, vi gettò due spiccioli e si allontanò furtiva. Ma i suoi occhi si incontrarono con quelli di Gesù, che la stava osservando con attenzione. SU 466.3
Il Salvatore chiamò i discepoli e disse loro di notare la povertà di quella vedova. Le sue parole di lode giunsero sino alle orecchie della donatrice. “In verità vi dico che questa povera vedova ha gettato più di tutti”. Luca 21:3. Quando sentì che la sua offerta era stata apprezzata, lacrime di gioia scesero dai suoi occhi. Molti le avrebbero consigliato di tenersi i suoi spiccioli poiché, offerti a quei sacerdoti ben nutriti, si sarebbero persi tra i ricchi doni portati nel tesoro. Ma Gesù comprese il movente della sua azione. Ella credeva nell’istituzione divina del servizio del tempio e voleva fare tutto il possibile per sostenerlo. Diede tutto ciò che poteva e il suo dono diventò un monumento alla sua memoria, per tutti i tempi e per la sua gioia nell’eternità. Quel dono esprimeva tutto il suo cuore, e il suo valore fu stimato non sulla base del valore del denaro ma dell’amore per il Signore e dell’interesse per la sua opera. SU 466.4
Gesù disse della povera vedova: “Costei, del suo necessario, v’ha gettato tutto quanto avea per vivere”. Luca 21:4. I ricchi avevano donato una parte del superfluo, e molti di loro lo avevano fatto per essere guardati e onorati dagli uomini. I loro doni costosi non li avevano privati di nessuna comodità e neppure del lusso; non avevano fatto alcun sacrificio e il loro dono non poteva essere paragonato in valore a quello degli spiccioli della vedova. SU 467.1
Leggi Marco 13:1-13. Come risposero i discepoli alla dichiarazione di Gesù sul tempio e qual è il significato della risposta di Gesù?
Quali saranno stati i pensieri inespressi del Cristo, rifiutato dal popolo, mentre il suo sguardo si soffermava su quel magnifico tempio! Lo spettacolo era certamente bellissimo, ma Gesù ne scorgeva tutta la realtà. Il complesso era meraviglioso, quelle mura sembravano indistruttibili, ma sarebbe venuto il giorno in cui non sarebbe rimasta “pietra sopra pietra”. SU 479.2
Gesù aveva parlato davanti alla folla, ma quando fu solo e si sedette sul monte degli Ulivi, Pietro, Giovanni, Giacomo e Andrea gli si accostarono, e gli chiesero: “Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell’età presente?” Matteo 24:3. Nella sua risposta, Gesù non distinse la distruzione di Gerusalemme dal giorno del suo ritorno, ma intrecciò la descrizione di quei due eventi. Se avesse presentato ai discepoli il futuro, così come si presentava al suo sguardo, essi non sarebbero stati in grado di sopportarne la rivelazione. Nella sua misericordia unì la descrizione di quei due grandi avvenimenti e lasciò ai discepoli il compito di approfondirne da soli il significato. SU 479.3
Leggi Marco 13:14-18. Quale indizio dà Gesù per capire a cosa si riferisce l'“abominio della desolazione”?
Gesù indicò ai discepoli, che lo ascoltavano attenti, la punizione che si sarebbe abbattuta sull’Israele apostata, in particolare perché aveva rifiutato il Messia e si preparava a crocifiggerlo. Segni inconfondibili avrebbero preceduto quell’evento spaventoso: momenti terribili sarebbero sopraggiunti rapidi e inattesi. Il Salvatore disse ai discepoli: “Quando dunque avrete veduta l’abominazione della desolazione, della quale ha parlato il profeta Daniele, posta in luogo santo (chi legge pongavi mente), allora quelli che saranno nella Giudea fuggano ai monti”. Matteo 24:15, 16; cfr. Luca 21:20, 21. Quando le insegne romane sarebbero state poste sul terreno sacro che si estendeva fuori dalle mura di Gerusalemme, i discepoli di Gesù avrebbero dovuto salvarsi fuggendo. Quando sarebbero apparsi i segni premonitori chi voleva fuggire non avrebbe dovuto indugiare. Per tutta la Giudea, come pure nella stessa città, il segnale della fuga doveva essere individuato immediatamente. Chi si fosse trovato sul tetto della casa non doveva rientrare, neppure per mettere in salvo i suoi tesori più preziosi; chi era a lavorare nei campi o nelle vigne, non avrebbe dovuto tornare indietro per raccogliere i vestiti che si era tolto nelle ore più calde del giorno. Non si dovevano attardare per nessun motivo, perché in tal caso sarebbero stati coinvolti nella distruzione generale. GC 28.1
Leggi Daniele 9:26, 27. Chi è “l'unto” e chi è “il principe che deve venire”?
Poi, dopo “sette settimane” più “sessantadue settimane [483 anni] il Messia sarà tagliato fuori,... e il popolo del principe [i Romani] che verrà distruggerà la città e il santuario [adempiuto da Tito circa nel 70 d.C.]; e la sua fine sarà con un diluvio, e fino alla fine della guerra le desolazioni sono determinate. Ed Egli [Cristo] confermerà l'alleanza con molti per una settimana [sette anni, a partire dal Suo battesimo]; e nel mezzo della settimana [nel mezzo dei sette anni] farà cessare il sacrificio e l'oblazione [mediante il sacrificio di Lui stesso e il suo trasferimento al santuario celeste: Il Suo sacrificio prenderà il posto del sacrificio terreno, e quindi il santuario celeste prenderà il posto del santuario terreno, con Cristo stesso come sommo sacerdote], e per l'eccesso di abominazioni lo renderà [il tempio di Gerusalemme] desolato [la Sua presenza sarà completamente rimossa], fino alla consumazione, e quella determinazione sarà riversata sul deserto”. Dan. 9:25-27.
Leggi Marco 13:19. A cosa si riferisce questo versetto?
Dalla distruzione di Gerusalemme, Gesù si volse rapidamente a un evento ancora più importante, ultimo anello nella catena della storia terrena: il ritorno del Figlio di Dio nella maestà e nella gloria. Fra questi due eventi gli occhi di Gesù scorgevano secoli di oscurità; secoli in cui la sua chiesa avrebbe versato sangue e lacrime di persecuzione. I discepoli non erano pronti a sopportare una simile visione, e per questo motivo Gesù la indicò appena. Disse: “Perché allora vi sarà una grande afflizione; tale, che non v’è stata l’uguale dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà. E se quei giorni non fossero stati abbreviati, nessuno scamperebbe; ma, a cagion degli eletti, que’ giorni saranno abbreviati”. Matteo 24:21, 22. Per più di mille anni si abbatté sui cristiani una persecuzione di una violenza mai sperimentata prima. Milioni e milioni di fedeli testimoni furono uccisi. Il popolo di Dio sarebbe stato completamente annientato se il Signore non fosse intervenuto per salvarlo: “Ma a cagion degli eletti, que’ giorni saranno abbreviati”. SU 481.4
Leggi Marco 13:20-23. Quale speranza offre Cristo al Suo popolo durante il periodo di persecuzione e quale avvertimento lancia loro quando si chiude?
Ma, a cagion degli eletti, que’ giorni saranno abbreviati” SU 481.4
Ora Gesù, con tratti inconfondibili, parla del suo ritorno, e avverte dei pericoli che l’avrebbero preceduto. “Allora, se alcuno vi dice: Il Cristo eccolo qui, eccolo là, non lo credete; perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno gran segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ecco, ve l’ho predetto. Se dunque vi dicono: Eccolo, è nel deserto, non v’andate; eccolo, è nelle stanze interne, non lo credete; perché, come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così sarà la venuta del Figliuol dell’uomo”. Matteo 24:23-27. Gesù indicò questo segno come uno di quelli che indicavano la distruzione di Gerusalemme: “E molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti”. Matteo 24:11. I falsi profeti sorsero, ingannarono il popolo e attirarono molti nel deserto. Magi e stregoni, attribuendosi un potere taumaturgico, trascinarono folle intere su montagne deserte. Ma questa profezia fu pronunciata anche per gli ultimi tempi, e indica fatti che si ripeteranno prima del secondo avvento. Anche ora falsi cristi e falsi profeti compiono segni e prodigi per sedurre i discepoli di Gesù. Non si sente forse dire: “Eccolo, è nel deserto”? Migliaia di persone non sono andate nel deserto con la speranza di trovarvi il Cristo? Da migliaia di sedute, dove uomini professano di avere comunione con spiriti disincarnati, non è forse venuto il grido: “Eccolo, è nelle stanze interne”? È questa la pretesa dello spiritismo. Ma che cosa dice il Cristo? “Non lo credete; perché, come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così sarà la venuta del Figliuol dell’uomo”. SU 482.1
Leggi Marco 13:24-32. Quale grande evento viene descritto qui?
Il Salvatore ha indicato i segni del suo ritorno e, ancor più, ha indicato il tempo in cui il primo di questi segni sarebbe apparso. “Or subito dopo l’afflizione di que’ giorni, il sole si oscurerà, e la luna non darà il suo splendore, e le stelle cadranno dal cielo, e le potenze de’ cieli saranno scrollate. E allora apparirà nel cielo il segno del Figliuol dell’uomo; ed allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio, e vedranno il Figliuol dell’uomo venir sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria. E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba a radunare i suoi eletti dai quattro venti, dall’un capo all’altro de’ cieli”. Matteo 24:29-31. SU 482.2
Gesù ha predetto che subito dopo la fine della grande persecuzione papale, il sole si sarebbe oscurato e la luna non avrebbe più dato il suo splendore. In seguito, le stelle sarebbero cadute dal cielo. Aggiunse: “Or imparate dal fico questa similitudine: Quando già i suoi rami si fanno teneri e metton le foglie, voi sapete che l’estate è vicina. Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che Egli è vicino, proprio alle porte”. Matteo 24:32, 33. SU 482.3
“Cristo ha dato dei segni della Sua venuta. Dichiara che possiamo sapere quando Gesù ha fornito i segni del suo ritorno, attraverso i quali possiamo sapere che Egli è vicino, proprio alle porte. Ha detto, parlando di coloro che avrebbero visto questi segni: “Io vi dico in verità che questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute”. Matteo 24:34. Questi segni si sono manifestati, e noi sappiamo con certezza che il ritorno del Signore è vicino. Gesù ha detto: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”. Matteo 24:35. SU 483.1
Il Cristo sta per venire sulle nuvole del cielo con potenza, accompagnato da un esercito di angeli splendenti. Verrà per risuscitare i morti e trasformare nella gloria i santi viventi. Verrà per onorare coloro che lo hanno amato e per portare con sé coloro che hanno osservato i suoi comandamenti. Non si è dimenticato della sua promessa. Allora si formerà una sola grande famiglia. SU 483.2
Quando pensiamo ai nostri morti, pensiamo anche al giorno in cui la tromba di Dio suonerà e “i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati”. 1 Corinzi 15:52. Ancora un po’ di tempo, e noi contempleremo il Re nella sua bellezza. Ancora un po’ di tempo, ed Egli asciugherà ogni lacrima dai nostri occhi. Ancora un po’ di tempo, ed Egli ci farà “comparire davanti alla sua gloria irreprensibili, con giubilo”. Giuda 24. Ecco perché quando annunciò i segni del suo ritorno, Gesù disse: “Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate il capo, perché la vostra redenzione è vicina”. Luca 21:28. SU 483.3
La parola di Dio fu rivolta a Noè: “Entra nell’arca tu con tutta la tua famiglia, poiché t’ho veduto giusto nel mio cospetto, in questa generazione”. Genesi 7:1. Noè ubbidì e fu salvato. Un messaggio simile fu rivolto a Lot: “Levatevi, uscite da questo luogo, perché l’Eterno sta per distruggere la città”. Genesi 19:14. Lot accettò la protezione degli angeli e fu salvato. Nello stesso modo i discepoli vennero avvisati della distruzione di Gerusalemme. Coloro che osservarono i segni della rovina imminente e uscirono dalla città, si salvarono. Anche a noi, oggi, vengono rivolti degli avvertimenti relativi al ritorno del Signore e alla distruzione del mondo. Coloro che ascoltano questo messaggio saranno salvati. SU 485.1
Poiché non conosciamo il momento esatto della venuta del Signore, ci viene rivolto l’invito a vegliare. “Beati que’ servitori che il padrone, arrivando, troverà vigilanti!” Luca 12:37. Quanti vegliano in attesa del ritorno del Signore non lo fanno nell’ozio. Attendere la venuta del Cristo significa esortare gli uomini a temere sia il Signore sia i suoi giudizi, e aiutarli a diventare consapevoli del grande peccato che si compie nel respingere gli appelli della sua misericordia. Coloro che aspettano il Signore purificano la loro vita ubbidendo alla verità. All’attenta vigilanza uniscono un’intensa attività. Poiché sanno che il Signore è alle porte, moltiplicano il loro zelo nel lavorare con gli angeli per la salvezza degli uomini. Sono questi i servi fedeli e avveduti che provvedono ai domestici del padrone “a suo tempo la loro misura di viveri”. Luca 12:42. Essi annunciano in modo particolare la verità che riguarda questo tempo, come Enoc, Noè, Abramo e Mosè l’hanno annunciata per il loro. Ogni discepolo annuncia il messaggio del Cristo per la propria generazione. SU 485.2